Il Monte dei Paschi apre i ‘cantieri’ per realizzare concretamente le indicazioni del nuovo piano industriale. Oggi alle 10.30 nella sala San Donato di piazza Salimbeni si terrà il primo incontro con i coordinamenti sindacali, ai quali il management ha già inviato il piano di riorganizzazione dei dipendenti. Nel documento consegnato ai sindacati per la dovuta trattativa, la banca guidata dall’ad Luigi Lovaglio indica una serie di azioni per un utilizzo più efficiente delle risorse, per avvicinare le strutture al territorio e alla clientela e rendere più rapidi i processi decisionali.
Mps si riorganizza con una direzione commerciale retail e un’altra dedicata alle imprese e al private. Cambia completamente l’assetto delle aree territoriali. La banca indica che il riassetto del presidio commerciale comporterà il dimagrimento dell’organico necessario: dalle attuali 1.100 risorse ne serviranno solo 680 di cui 430 per le nuove aree territoriali e 250 per le attività che verranno accentrate nella Direzione generale. La riorganizzazione prevede anche il riassetto delle filiali (attualmente sono 1.360) nell’ottica della maggiore attenzione al commerciale e una migliore distribuzione delle attività svolte in filiale. Lovaglio si sta preparando al road show decisivo per riuscire a convincere gli investitori privati che dovranno sborsare circa 900 milioni per la quota dell’aumento non coperta dal Mise (1,6 miliardi). Intanto ieri due proxy advisor hanno dato indicazione di votare a favore dell’aumento a 15 giorni dall’assemblea dei soci che sarà chiamata a deliberare sulla ricapitalizzazione.
Il via libera è scontato vista la maggioranza assoluta del capitale in mano a via XX Settembre ma l’indicazione dei proxy è un segnale per gli investitori istituzionali. "L’operazione è supportata da una motivazione convincente" scrive il proxy Iss nel suggerimento di voto a favore. La ricapitalizzazione da 2,5 miliardi, scrive Iss, corrisponde a oltre sette volte l’attuale capitalizzazione di Mps. Nonostante la significativa diluizione, aggiunge, la motivazione è convincente: le risorse dell’aumento saranno utilizzate per rafforzare la posizione finanziaria e realizzare il nuovo piano industriale". Simile la valutazione di Glass Lewis. L’aumento di capitale - scrive il proxy - rappresenterebbe circa il 67,4% del capitale sociale della banca post raggruppamento delle azioni. "In genere raccomandiamo che le emissioni di azioni con diritto di prelazione siano limitate al 100% del capitale azionario. Ma in questo caso, si rileva che l’aumento di capitale proposto è componente fondamentale del piano di consolidamento del capitale della società".