
Il Museo archeologico di Monteriggioni in prima linea nella lotta all’Alzheimer
L’arte che cura. Il MaM, il Museo archeologico di Monteriggioni, in prima linea nella lotta all’Alzheimer, una malattia di cui in Italia soffrono attualmente oltre un milione e mezzo di persone oltre i 65 anni. "Il museo non è più solo luogo di conservazione e divulgazione, ma spazio democratico di partecipazione, condivisione e supporto alle fasce più fragili della popolazione – spiega l’assessore alla Cultura, Marco Valenti – Dal 2024 ha aderito stabilmente alla rete Musei Toscani per l’Alzheimer, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di nuovi modelli di welfare culturale. Con il progetto ‘Storie nella Storia’, il museo propone con continuità percorsi rivolti alle persone con demenza e ai loro familiari, facendo leva sull’archeologia come potente strumento comunicativo ed evocativo. Oggetti, contesti e storie del passato diventano occasione per stimolare ricordi, emozioni, fantasia e relazioni, in un ambiente accogliente e privo di giudizio". Il progetto in questione è frutto della collaborazione tra archeologi e professionisti geriatrici, ed è guidato per l’Università di Siena (Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, Dipartimento di Eccellenza 2023–2027) dall’archeologa Alessandra Nardini, affiancata da Cristina Menghini, da Federico Salzotti di Archeotipo srl, ex spin-off accreditato dell’Università di Siena, da Luca Albanese, operatore della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa. "Il Comune di Monteriggioni sostiene con convinzione questo approccio, riconoscendo nel museo un presidio sociale a servizio della comunità- afferma ancora Valenti- Ogni appuntamento si apre con un momento conviviale (colazione o merenda), seguito da attività inclusive che sfruttano il patrimonio museale per stimolare la narrazione, l’espressione e la socializzazione. Il progetto intende promuovere il benessere attraverso l’esperienza culturale, favorire l’inclusione sociale e combattere l’isolamento, supportare i familiari e creare nuovi canali di comunicazione, offrire un modello replicabile di prescrizione sociale e museoterapia". E infine: "L’impatto del progetto è stato estremamente positivo-conclude Valenti- i partecipanti hanno manifestato un alto livello di gradimento, e le loro parole hanno confermato il valore di esperienze che mettono la cultura al servizio del benessere. Proprio per questo motivo, il MaM è stato scelto come una delle sedi ufficiali dell’Alzheimer Fest 2025, riconoscimento che conferma la qualità dell’impegno intrapreso".
Marco Brogi