RICCARDO BRUNI
Cronaca

Montaperti. Quella battaglia tra storia e mito

Per gli ’Incontri’ alla Biblioteca degli Intronati il dialogo tra Alessandro Antico e Mario Ascheri.

Per gli ’Incontri’ alla Biblioteca degli Intronati il dialogo tra Alessandro Antico e Mario Ascheri.

Per gli ’Incontri’ alla Biblioteca degli Intronati il dialogo tra Alessandro Antico e Mario Ascheri.

Tra cronaca e storia, alla Biblioteca degli Intronati il viaggio nel tempo di ieri ha riportato i presenti al 4 settembre 1260. Data fondamentale per Siena, perché quel giorno fu combattuta la battaglia di Montaperti, momento fondante dell’identità cittadina. A confrontarsi sul tema, attraverso approcci differenti, sono stati il professor Mario Ascheri e il giornalista Alessandro Antico (caporedattore de La Nazione). A introdurre i due ospiti Raffaele Ascheri, presidente della Biblioteca e curatore della rassegna di incontri.

"A Montaperti – ha detto – è stata combattuta una battaglia importante non solo per la contrapposizione tra Siena e Firenze, ma più in generale per il contesto geopolitico del tempo". Un evento storico diventato simbolo, e quindi spesso più celebrato che conosciuto. "Tra storia e cronaca – ha detto Antico – ci sono più punti in comune di quanto si immagini. A partire dall’importanza delle fonti, che sia il giornalista sia lo storico devono sempre verificare. Proprio su questo aspetto lo studio di Montaperti diventa critico, perché mancano testimonianze dirette. In pratica, raccontiamo una storia che conosciamo attraverso fonti indirette. Eppure, è un momento cruciale, al quale si arriva in un periodo di caos, seguito alla morte di Federico II di Svevia, in cui si mettono a confronto tante istanze, tante forze e tanta politica".

"La fonte più vicina a quegli eventi che abbiamo – ha raccontato Mario Ascheri – è rappresentata dai registri che i notai fiorentini sconfitti hanno abbandonato lungo l’Arbia. Lì sono raccolti, per esempio, i testamenti dei militari. Insieme ad altri documenti necessari a un esercito di trentamila uomini, che la mattina del 21 agosto era partito da Firenze pensando di costringere Siena alla resa. Ed è proprio qui uno degli aspetti più importanti di questo evento storico, sul quale si continua a far luce con studi anche molto recenti. Perché con quella battaglia Siena ha dimostrato di essere capace di resistere. E questo ebbe risonanza ovunque, tanto da mettere paura persino al Papa. Per certi aspetti quella battaglia e le sue conseguenze, anche in termini politici, hanno davvero cambiato la storia europea".