
Caso Montagnola. Interviene il Coordinamento dei silvicoltori dell’area in questione, che sta adesso valutando la presentazione presso la Magistratura inquirente di un esposto. "Un esposto contro ignoti per aggiotaggio – si spiega – ovvero per speculazione operata sul diminuire del prezzo dei loro terreni, avvalendosi di informazioni riservate o divulgando notizie false o tendenziose per abbassare le quotazioni, allo scopo di avvantaggiarsi a danno dei proprietari di terreni boschivi". È il nuovo atto della questione, firmato, attraverso una nota introdotta da una domanda – "Chi ha interesse a far crollare i prezzi dei terreni boschivi della Montagnola?" – dallo stesso coordinamento che lamenta "numerosi e continui attacchi provenienti da piccoli gruppi di ambientalisti autoreferenziali e amplificati dalla stampa". Una situazione che, a giudizio dei silvicoltori, ha determinato la fuga dalla Montagnola di imprese boschive. Di conseguenza, per mancanza di manodopera – sempre secondo i silvicoltori – aggiunta alle restrizioni imposte dagli enti addetti, i terreni stanno precipitando di prezzo. "E poi altri enti, come i Comuni di Monteriggioni e Casole d’Elsa, annunciano da oltre due anni l’istituzione di un fantomatico Parco della Montagnola". È un altro aspetto che preoccupa i silvicoltori, "che non conoscono le caratteristiche dell’operazione, annunciata e mai mostrata, e che quindi potrebbe sfociare in ulteriori restrizioni". Il timore qual è? "Si prefigura un collasso economico, mai accaduto nella storia della Montagnola".
Paolo Bartalini