di Massimo Cherubini
Sugli immigrati il sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, ha scritto al prefetto. Non tanto rimarcando il numero, che ritiene elevato, di immigrati presenti nel suo comune quanto per rappresentare l’aggravarsi della situazione a seguito di quanto contenuto nel decreto Cutro recentemente trasformato in legge. Dopo aver ribadito che l’incidenza di circa 110 migranti su una popolazione di 6300 abitanti, il sindaco sottolinea che l’entrata in vigore della nuova legge ha comportato il taglio di diverse figure professionali a sostegno dei due centri di accoglienza.
"Numerosi gruppi di ragazzi si spostano – legalmente ribadisce il sindaco – all’interno del centro abitato, senza apparente mèta eo progetti di integrazione". Una situazione difficile già quando, con la vecchia normative, di sostegno ai centri c’era assistenza psicologica, legale, territoriale e di insegnamento della lingua.
"Capirà come la nostra preoccupazione – scrive il sindaco rivolgendosi al prefetto – sia aumentata con l’entrata in vigore della nuova normativa, in base alla quale si sospendono le attività suddette. Lasciando i ragazzi ancora più soli e disorientati. Infatti l’articolo 6-ter della legge espunge l’assistenza psicologica, la somministrazione di corsi di lingua italiana e i servizi di orientamento legale e al territorio, dalle prestazioni che devono essere assicurate nelle strutture di prima accoglienza".
Per il secondo albergo, il Gambrinus, destinato a Centro di accoglienza, il contratto con la società Chiaro di luna, sottoscritto inizialmente per quattro mesi, è stato rinnovato per la durata di due anni. Numerosi sono i movimenti di nuovi arrivi e ci sono anche alcune partenze.