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Pinzuti e l’amico medaglia d’oro: "Martinenghi sa cogliere l’attimo. Ad Acquaviva fece il volontario"

Il nuotatore, anche lui nei 100 rana, in forza al Gruppo sportivo esercito, racconta il campione. Con Nicolò ha condiviso un periodo di preparazione. "Le strade si sono divise ma l’amicizia resta"

Pinzuti e l’amico medaglia d’oro: "Martinenghi sa cogliere l’attimo. Ad Acquaviva fece il volontario"

Montepulciano (Siena), 30 luglio 2024 – “Ho colto l’attimo". Ha fatto effetto la frase con cui Nicolò Martinenghi ha commentato a caldo l’oro conquistato domenica sera nei 100 rana, prima medaglia di maggior pregio ottenuta dall’Italia alle Olimpiadi di Parigi. Non c’è organo di informazione che non l’abbia ripresa e rilanciata, quasi a sottolineare l’eccezionalità di un’impresa che sembrava fuori dalla portata del venticinquenne nuotatore varesino. E magari qualcuno avrà pensato a un’espressione prêt-à-porter, adeguata ad un atleta che è anche personaggio da copertina: espressione "assassina", capelli biondo platino, esuberante, apparentemente ‘casinista’, fisico statuario (naturalmente). Invece c’è chi può testimoniare che quella frase è autentica e rispecchia fedelmente le qualità umane e sportive di Martinenghi. Stiamo parlando di Alessandro Pinzuti, di Acquaviva di Montepulciano, coetaneo del neo-titolato e come lui nuotatore professionista, specialista dei 100 rana.

"Tete (il nomignolo con cui lo chiamano tutti, ndr) è proprio così, in finale sa ‘mettere la mano’, uno dei suoi talenti maggiori è proprio questo, saper cogliere l’attimo, da anni si fa trovare sempre pronto al momento giusto, anche quando i tempi, in vasca, non sono eccezionali". Alessandro parla da Imola, dove il gruppo sportivo Esercito, a cui appartiene, lo ha destinato e dove si allena agli ordini di Cesare Casella, già tecnico di un altro grande ranista come Fabio Scozzoli, e dove ha visto la gara, in tv: "Ecco perché dopo le batterie e le semi-finali un po’ ci credevo, perché i tempi dei favoriti non erano eccezionali, ho immaginato che la determinazione potesse fare la differenza, e così è stato. Dalla sua vivacità ed esuberanza tare motivazione e autostima. Con Tete - racconta Alessandro - ci siamo conosciuti in piscina nel 2016, da ragazzini, da allora abbiamo condiviso bei momenti, l’amicizia è nata e si è consolidata al di fuori del nuoto. Nell’estate 2017 avevamo un momento di libertà e così Nicolò è venuto ad Acquaviva, per due serate si è ‘trasformato’ in Piranha, come me, e ha dato una mano, come volontario, al Live Rock Festival; poi l’ho portato in giro, a conoscere il territorio".

Pinzuti e Martinenghi hanno condiviso anche un periodo di preparazione: "è stato quando mi sono trasferito a Varese, nuotavamo nelle piscine di Brebbia e Busto Arsizio, vicino a Azzate, dove lui vive; un paio d’anni fa, poi, le nostre strade si sono divise, ma l’amicizia rimane". Alessandro non sta vivendo la fase migliore della sua carriera anche se tra il 2023 e il 2024 ha portato a casa un terzo posto nei 50 rana e un secondo nella staffetta mista 4X100 alle Universiadi e un bronzo ai campionati italiani, nella primavera scorsa. "Gli ho mandato subito un messaggio di congratulazioni – rivela Pinzuti – e Tete mi ha risposto: comunicazioni molto telegrafiche come si addice a degli sportivi. D’altra parte Nicolò è atteso a Parigi ad altre prove importanti, non può perdere la concentrazione".

Diego Mancuso