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Madre morì alle Scotte Processo per due medici

L’accusa è omicidio colposo. La donna entrò per partorire e spirò 5 mesi dopo "Non luogo a procedere" invece per la ginecologa Elisabetta Guerrini

di Laura Valdesi

SIENA

Sarà un processo a chiarire perché una giovane madre di 38 anni è morta alle Scotte cinque mesi dopo aver dato alla luce il secondo figlio, una bella bambina che pesava 4 chili e 200 grammi. Che non ha mai conosciuto la sua mamma. Così ha deciso ieri il gup Ilaria Cornetti, dopo neppure un’ora di camera di consiglio, rinviando a giudizio due dei tre medici imputati per omicidio colposo. Una nota ginecologa, Elisabetta Guerrini, che lavora al nostro policlinico, difesa dagli avvocati Fabio e Giulio Pisillo, è infatti uscita di scena. "Non luogo a procedere", ha deciso il giudice riguardo alla posizione della specialista. "Massima soddisfazione per questa decisione che arriva già in fase di udienza preliminare – osservano i suoi difensori - con un immediato proscioglimento, apparso corretto sia alla luce degli atti di indagine che di quanto emerso in sede di incidente probatorio".

Dovranno invece sostenere il processo, che inizierà a settembre, una ginecologa delle Scotte difesa da Enrico e Lorenzo De Martino ed un anestesista assistito dall’avvocato Francesco Maccari. Come si ricorderà, nel settembre scorso il pm Valentina Magnini che conduceva l’inchiesta, aveva stralciato la posizione di tre cardiologi chiedendo per loro l’archiviazione.

Il legale della famiglia della giovane donna morta, Duccio Panti, aveva chiamato in causa come responsabile civile l’Azienda ospedaliera universitaria che ieri ha chiesto ed ottenuto invece di venire esclusa rivendicando, tra l’altro, di non aver potuto partecipare all’incidente probatorio su questa dolorosa vicenda.

Che aveva preso avvio da un esposto presentato tre anni fa ai carabinieri dal marito della 38enne, di origine polacca ma da una vita residente nel comune di Castelnuovo Berardenga. Il calvario sanitario della moglie di Andrea Tavolari, presente ieri in aula accanto all’avvocato Panti e sempre anche alle altre udienze, era iniziato nel gennaio 2019 quando arrivò il momento del parto, terminando il 14 giugno seguente, dunque quasi 5 mesi dopo, quando la donna morì. Senza mai essere uscita dall’ospedale a causa di una serie di complicazioni e di vicissitudini che, appunto, ora il processo davanti al giudice Andrea Grandinetti dovrà delineare, appurando eventuali responsabilità dei medici.

La famiglia della donna, che ha lasciato oltre al marito due figli piccoli, si è già costituita parte civile. Come pure la cognata della 38enne e i suoi genitori.