
L’incognita Palasport Le tre ipotesi sul tavolo in attesa dei tecnici Società ancora al buio
di Orlando Pacchiani
Un’altra lunga giornata di attesa e di fibrillazioni, per capire cosa ne sarà del palasport di viale Sclavo. In Comune si aspetta l’integrazione decisiva, in un senso o nell’altro, dell’ingegner Valerio Zucchelli, progettista dell’intervento da oltre un milione di euro per il consolidamento della struttura. Solo lui, che ha già presentato uno studio di 123 pagine a Palazzo pubblico, può imprimere una svolta positiva alla situazione, se ci saranno margini tecnici in tal senso. In sostanza sono tre le opzioni sul tavolo: il rinvio dei lavori ad aprile-maggio, al termine cioè della stagione sportiva; la prescrizione di interventi immediati ma parziali che potrebbero essere realizzati con procedure d’urgenza, prima dell’avvio dei campionati; l’indicazione che non è possibile giocare al palazzetto senza l’effettuazione dell’opera completa.
Solo quando in Comune sarà arrivata la nuova relazione di Zucchelli, si procederà con la convocazione della commissione di vigilanza, per valutare la situazione alla luce degli approfondimenti tecnici. Fino ad allora Mens Sana basket ed Emma Villas Volley restano con il fiato sospeso.
Giammarco Bisogno, presidente della società biancoblu, si è già detto pronto a ritirare la squadra dal campionato di serie A2, nel caso non ci fosse la disponibilità del Palasclavo. Altre ipotesi non sono nemmeno prese in considerazione dalla società, che potrebbe chiudere la sua avventura della prima squadra se non ci saranno spiragli positivi, lasciando in piedi la serie C e il settore giovanile.
Ma la situazione è complicata anche in casa Mens Sana basket. Il presidente Francesco Frati, ieri al media day organizzato proprio al palazzetto, si è detto fiducioso in una soluzione positiva ma ha confermato che nel tardo pomeriggio ancora non si registravano novità. Tradotto, ancora da Palazzo pubblico non si erano alzati segnali di fumo sull’arrivo della relazione tecnica.
Se in questo caso non si parla di rischio ritiro, perché comunque le partite interne della Mens Sana potrebbero essere ospitate nell’impianto del Cus all’Acquacalda, c’è in realtà un problema di non facile soluzione: dove trovare ospitalità per gli allenamenti sia della prima squadra sia del settore giovanile? Qualcosa si potrebbe ritagliare al Dodecaedro, forse anche in altre strutture cittadine in realtà già abbastanza sature, ma in ogni caso si tratterebbe di situazioni accomodate, che complicherebbero non poco la vita della Mens Sana basket proprio nel primo anno di attività dopo essersi staccata dalla casa madre polisportiva.
Oggi potrebbe essere probabilmente il giorno decisivo e mai come quest’anno è doveroso usare il condizionale nelle vicende dello sport senese, considerato quello che sta accadendo sul fronte Robur. Se arriveranno le informazioni richieste, si potrebbe puntare a convocare per lunedì la commissione di vigilanza, iniziando a dare un segnale alle due società che sono loro malgrado in sospeso nell’organizzazione di stagioni impegnative, dall’aspetto sportivo a quello logistico.
Dato per scontato che si giocherà al palazzetto solo se ci saranno le condizioni di sicurezza per farlo, resta in ogni caso il panorama devastato dello sport senese. Superata la fase dell’emergenza, un settore che richiede quel progetto a lungo termine sulle strutture, prima ancora che sugli assetti societari, che anche negli anni d’oro è colpevolmente mancato. Perché non bisogna scordare che oltre al palazzetto, anche lo stadio ’Franchi’ necessita di interventi importanti per oltre un milione di euro. Erano stati, incautamente con tutta evidenza, inseriti nella convenzione per la gestione dell’impianto. E lì sono rimasti, lettera morta, testimonianza di una stagione da superare.