
L’incidente probatorio sarà un test della verità
L’avvocato Enrico De Martino, che assiste assieme agli avvocati Gian Paolo Del Sasso e Matteo Antonio Starace, i due giovani sciabolatori indagati per stupro di gruppo con l’aggravante dell’uso di alcolici e stupefacenti, è stato il primo ad annunciare che Emanuele Nardella avrebbe partecipato al torneo in programma a Lucca. "Lui si è dichiarato innocente, la Federazione della Scherma non ha preso provvedimenti di sospensione, perciò vuole continuare a gareggiare e a vincere in pedana". Cosa che però ieri gli è riuscita solo a metà: ha partecipato alla prova nazionale che dà accesso ai campionati italiani di categoria, ma si è fermato ai sedicesimi di finale. Diversa la strategia dell’altro atleta indagato, Lapo Jacopo Pucci: lui ha preferito non partecipare al torneo, sarebbe più provato psicologicamente dall’inchiesta.
E’ chiaro però che in questa fase di un processo mediatico, celebrato con rito abbreviato perché tutto è successo in fretta, anche se solo sui giornali, le strategie del legale della ragazza che ha denunciato lo stupro nella camera dell’albergo a Chianciano, Luciano Guidarelli, e dei tre difensori de due atleti indagati, sono proprio come un duello di scherma, fioretto o sciabola che dir si voglia.
La procura di Siena ha detto tutto quello che poteva e voleva affermare nella nota del procuratore Andrea Boni di lunedì 4 marzo. Tra i tanti passaggi decisivi, c’è anche la frase che spetta alla Federazione Italiana della Scherma "ogni e qualsiasi competenza in ordine all’eventuale sospensione di attività sportiva di atleti e tesserati". Inutile che la Federscherma sperasse che la procura la togliesse dall’imbarazzo, rivelando lo stato delle indagini sulla presunta violenza di gruppo a Chianciano, nella notte tra il 4 e il 5 agosto. E anche per avere a disposizione gli esiti delle 15 testimonianze raccolte dagli inquirenti, coordinati dalla pm Serena Menicucci, così come gli esami medici e tossicologici effettuati in ospedale a Roma, bisognerà aspettare il giudice per le indagini preliminari. Il 27 febbraio il magistrato titolare dell’inchiesta ha presentato la richiesta di incidente probatorio per raccogliere la testimonianza della ragazza vittima della violenza, ancora presunta. Ci saranno anche i legali dei due indagati, sarà un confronto che anticiperà il processo, se ci sarà. Il momento decisivo sarà quello, tutte le carte saranno svelate. Si tratta solo di aspettare quando e quale gip fisserà l’incidente probatorio.
P.D.B.