REDAZIONE SIENA

"Le Terme restano aperte. E sono sicure"

Il nuovo decreto del Governo non interessa Rapolano, Fonteverde a San Casciano e le strutture di Chianciano: hanno un presidio medico

Federterme si dice estremamente soddifatta. Le Terme Italiane rimarranno aperte perchè hanno un presidio medico. Il DPCM di Conte stavolta premia chi protegge la salute dei propri clienti. La provincia di Siena, tra le più ricche di terme, sente che il proprio ruolo è stato riconosciuto. "E’ importante ribadire che le strutture termali sono diverse dagli hotel con i centri benessere – spiega Laura Meucci, proprietaria delle Terme ‘San Giovanni’ a Rapolano – mi pare che stavolta il governo abbia voluto evidenziarlo. La legge esisteva ma negli ultimi anni nessuno l’ha rispettata. Quanti hotel con centri benessere spacciati per termali esistono in Italia? Troppi. Oggi le nostre terme, che per legge devono necessariamente avere un presidio medico, rimarranno aperte mentre gli altri saranno costretti a chiudere. A giugno Federterme ha creato dei protocolli interni molto rigorosi che noi, come gli altri associati, abbiamo rispettato alla lettera". Chi ha contribuito a creare quei protocolli è il dottor Nicola Fortunati, direttore sanitario di Fonteverde a San Casciano. "Si tratta di un protocollo che è stato anche pubblicato su una rivista scientifica. In un centro termale ci vai per la salute e moralmente noi ci sentiamo responsabili a proteggere e a certificare la salute dei nostril ospiti. Questo decreto ha riconosciuto finalmente al comparto termale una funzione medica e di utilità per il sistema della salute – racconta il dottor Fortunati - A Fonteverde, per fortuna, non abbiamo avuto problemi di alcun tipo. Abbiamo sempre rispettato I protocolli e oggi rimaniamo aperti con tutti I reparti. Il DPCM parla anche di ‘cura alla persona’ quindi anche i massaggi e la parte estetica. I mesi estivi sono andati molto bene". Chi è meno soddisfatto dei risultati della stagione estiva è il direttore delle Terme di Chianciano, Mauro Della Lena. "Abbiamo fatturato il 50% in meno rispetto allo scorso anno che si traduce in 3 milioni di euro di mancati ricavi – spiega Della Lena – siamo stati fortemente colpiti dal Covid. Nonostante tutto abbiamo cercato di mantenere l’organico anche se gli stagionali hanno sicuramente lavorato meno degli altri anni. La cassa integrazione ci ha aiutato. Noi chiuderemo il centro benessere e il salone sensoriale perchè non abbiamo la facoltà di rimanere aperti. Dovremo avere un presidio medico e questo succederà in un prossimo futuro". "La stagione estiva ci ha decisamente premiato – racconta invece il direttore delle Terme ‘Antica Querciolaia’ di Rapolano, Alessandro Fabbrini – finalmente le piscine termali hanno avuto un riconoscimento adeguato. Dal 2 novembre chiuderemo 3 settimane per fare lavori di ristrutturazione di alcuni reparti ma, salvo complicazioni, riapriremo prima della scadenza del DPCM, ossia il 24 novembre".

Federica Damiani