Le regole del gioco e le corse ’fuorilegge’

L’articolo 101 del regolamento è stato ’inventato’ nel 1949 e applicato più tardi dal sindaco Barni. Il ruolo del Comune di Siena

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Le influenze delle diverse e molteplici applicazioni delle norme del Regolamento, dovute ai vari periodi sociali di lettura e interpretazione, sono così evidenti che ormai costituiscono nei decenni una regola. Il Regolamento è sempre stato oggetto di attenzioni che ne hanno modificato negli anni il concetto di ’applicazione’. Basti notare come l’articolo 101, vero fondamento per il Comune di Siena nel gestire l’ordine pubblico, sia stato ’inventato’ nel 1949, pur con appendici che risalgono al 1821, ma di fatto applicato nei confronti delle Contrade solo nell’era del sindaco Barni.

Negli appuntamenti successivi verranno individuati quei Palii da ritenersi ’irregolari’ sotto il profilo delle ’regole del gioco’ e vedremo come queste irregolarità non abbiano interrotto il succedersi degli eventi. Se poniamo attenzione a ciò che avviene in campo sportivo, e calcistico in particolare, attraverso i ricorsi al TAR che bloccano o modificano l’inizio dei vari campionati, si percepisce che il Palio è veramente un pianeta a sé e ciò grazie alle norme che ne regolano lo svolgimento. La vittoria finale non potrà mai essere messa in dubbio, attraverso ricorsi o quant’altro, nel momento in cui il verdetto dei Giudici della Vincita è stato emesso ed anche questo passaggio costituisce una peculiarità del Palio.

Un macchinoso ingegno di costruzione, il Regolamento, dove tutto è perfettamente previsto, ma che necessita di approfondite attenzioni, letture e studi. Nel 1949, quando le forze politiche di estrazione diversa si riunirono senza voler ’marcare’ il territorio ma con il solo obiettivo di rendere unica la Festa, pur con evidenti strafalcioni storici, si costruì un ’gioiellino’ che ancor oggi regge il confronto con il mutar delle letture e applicazioni sociali. E’ l’indiscusso segno di un mirabile intreccio di norme; se fino all’era di Barni il 101 non veniva mai applicato è la conferma di come, con i decenni, si siano modificate esigenze e applicazioni normative perché tutto funzionasse alla perfezione e nessuno abusasse delle lacune. Ma il primo a dover rispettare le regole non può che essere Palazzo Pubblico, che queste regole ha scritto e ha il dovere di farle rispettare ma anche di rispettarle. Al contrario, proprio i tre Palii che andremo ad illustrare forniscono la prova che è stato proprio il Comune di Siena a ’non saper rispettare’ le sue stesse regole. Il Palio continua, non ha mai voltato pagina.

Sergio Profeti