
Le idee di Pierucci, ad Rcr: "Potenzialità inespresse"
Colle città d’impresa, dall’epoca pre-industriale con le cartiere ad oggi. L’operosità di Colle interessò anche un Santo, Giovanni Paolo II, che nel 1996 arrivò a Colle per visitare la più grande azienda del territorio. "Il legame tra lo sviluppo imprenditoriale di Rcr e il suo territorio è stato ed è ancora oggi determinante – commenta Roberto Pierucci, ad di Rcr –. Il coraggio dei fondatori negli anni ’60, la crescita del business con la conseguente richiesta di lavoratori locali fino a raggiungere un totale di quasi mille persone occupate e ancora oggi avere la fortuna di poter accompagnare in pensione delle carriere iniziate da adolescenti nella stessa azienda. Questi alcuni dei legami forti e indissolubili con la città, come l’origine della nostra produzione non è casuale sia nata proprio sulle rive di un fiume che fornisce una delle materie prime più importanti nel processo di produzione del vetro".
"Odiando la retorica trovo superfluo riconoscere e ribadire le grandi potenzialità inespresse di Colle, eccellenza turistica di rilevanza internazionale – afferma Pierucci –. A dimostrarlo sono le richieste che riceviamo per visitare la nostra azienda. Per sviluppare il turismo, però, occorrono servizi che funzionano e il livello delle infrastrutture a Colle è molto basso e impedisce uno sviluppo che sarebbe naturale".
Altra opportunità persa per Rcr rappresenta lo sviluppo dell’energia rinnovabile. "Rcr ha aderito all’idea del ’Tubone’, come viene genericamente chiamato. In realtà non si tratta di un tubone. Parlano di 3-4 Gigawh all’anno, una potenza istantanea di 0,6 Megawatt, che coprirebbe il 9% del nostro fabbisogno energetico. La Regione ha approvato il progetto con entusiasmo, ma spunta sempre qualcuno che si oppone. In questo caso il Comune che va contro la Regione".
"Possedere delle potenzialità indiscusse è l’elemento più importante su cui basare delle politiche future di sviluppo che sono possibili se concentrate su una chiara pianificazione amministrativa e sulla collaborazione con i soggetti che possono aiutare la crescita del territorio – conclude Pierucci – Ci auguriamo che tale aspetto sia una priorità nell’agenda della futura amministrazione. Da parte dell’azienda, RCR dimostra oggettivamente il proprio attaccamento alla città con oltre 20 milioni di euro che annualmente vengono riversati nel territorio tra stipendi, forniture e servizi. Per la nostra produzione sarebbe stato semplice spostarci in aree a costi più bassi per recuperare competitività. Abbiamo scelto di rimanere qui perché crediamo nella storia e rispettiamo le nostre radici sperando in amministrazioni illuminate e coraggiose, che vogliano condividere rispetto e sviluppo".
Lodovico Andreucci