Le due carriere senza fortuna del fantino Moro

Giovanni Cuccui da Ovodda, terra nuorese, non seppe interpretare Selvaggia e Beatrice

Va bene, questo è un nome da battaglia che potrebbe andare bene anche nel 2024... i fantini chiamati Moro, ci sono stati in ogni epoca: noi questa volta ci occupiamo di Giovanni Cuccui, proveniente da Ovodda in terra nuorese, chiamato con questo nomignolo per le due carriere che ha effettuato negli anni sessanta del novecento. Da mettere in evidenza che, pur essendo sconosciuto alla piazza, ha avuto due soggetti niente male, il primo vincerà in seguito ed il secondo aveva già vinto quando l’ha montato.

Esordio il 16 agosto 1963 con Selvaggia nell’Aquila, nome che ha fatto la storia del Palio, e nonostante l’ottimo posto alla mossa, non entra mai nel vivo della corsa, con Donato Tamburelli detto Rondone che brucia tutti nel Drago vincendo con la sorprendente Zaffira. Il Moro ci riprova il successivo 2 luglio 1964 quando va a montare la già vittoriosa Beatrice nella Giraffa. In questa occasione è di rincorsa: vede partire alla grande, saltando anche il canape, il Drago con Arianna e l’esordiente Peppinello. Cerca di recuperare e finisce per cadere. Questa è ultima in piazza per il fantino Moro.

Massimo Biliorsi