L’affondo del Pd sul Santa Maria: "Senza partner è un fallimento"

Interrogazione in consiglio comunale su rinnovo delle cariche, programmi, indicazioni di mandato "L’esiguità dei fondi comunali non ripaga nemmeno la sola operatività. Quali strategie per il futuro?".

L’affondo del Pd sul Santa Maria: "Senza partner è un fallimento"

L’affondo del Pd sul Santa Maria: "Senza partner è un fallimento"

È uno dei grandi temi irrisolti di questa città, non da ora e con responsabilità diffuse nel tempo. In ogni caso è il tempo di scelte importanti, per il Santa Maria della Scala, che si appresta al rinnovo dei vertici della Fondazione, in scadenza a fine anno. Un passaggio, ma non solo su questo, per il quale il gruppo consiliare Pd chiede chiarimento con un’interrogazione che cerca di far scoprire l’amministrazione su programmi e strategie e lunga gittata.

Nelle domande finali dell’atto, prima firmataria Gabriella Piccinni, si chiede se l’amministrazione "abbia richiesto una relazione di fine mandato delle attività del cda", se "abbia redatto una proposta di documento programmatico, da sottoporre a questo consiglio, contenente le indicazioni di mandato e le linee attuative per il nuovo presidente", infine se "abbia richiesto i progetti delle attività espositive proposte per i prossimi anni".

Perché in realtà la vera osservazione politica, da parte del Pd, è che la Fondazione voluta nello scorso mandato amministrativo fin qui non ha funzionato. "Lo statuto ha definito la Fondazione come un ente del Terzo settore – si legge nell’atto – nell’auspicio che il regime fiscale privilegiato incentivi il sostegno dei privati all’attività. Tale scelta, che aveva portato il Pd al voto contrario, non ha portato risultati". Tradotto, non sono arrivati investitori privati, ma nemmeno si sono mossi quelli istituzionali.

"La nascita di una Fondazione senza partner esterni – osservano i consiglieri Pd – si presenta come un clamoroso fallimento politico". Anche perché, "l’esiguità del fondo di dotazione conferito dal solo Comune di Siena non consente alla Fondazione di operare in autonomia, perché la sola operatività costa molto di più di quanto il Comune mette a disposizione. E difficilmente possono essere acquisiti soci che non siano messi in grado di conoscere la programmazione culturale del medio e lungo periodo e le strategie culturali complessive".

In sostanza, secondo il Pd, siamo all’anno zero o quasi per la Fondazione e per l’intera struttura, che ha per esempio scontato il ritardo nella nomina della direttrice e ancora non ha in organico la figura del Conservatore. Evidenziate anche la mancanza di collegamenti con alcune istituzioni culturali cittadine e la decisione sulla biglietteria unica con l’Opera del Duomo "sconsideratamente annullata dalla precedente amministrazione", si afferma nel documento.

Ritardi ancora, si dice, nell’attività convegnistica e nella "definizione e promozione delle attività e delle proposte espositive, a parte l’ultimazione dei lavori e della fase di studio della strada interna avviati da quasi un decennio."