La visione di ‘classe’ di Pietro Lolli Piccolomini

Il ‘raffinato’ drappellone è quello dipinto per il Palio del 2 luglio 1903 poi vinto dal Drago

E’ stato definito uno splendido ricamo di inizio novecento: per la carriera del 2 luglio 1903 l’autore del drappellone è Pietro Loli Piccolomini, una raffinata interpretazione della festa. Una visione di gran classe: la rappresentazione della piazza conquistata dalla corsa, con una grafica tenue e sfumata l’immagine ci riporta ad una teatralità che sarà presa ad esempio in seguito anche da altri artisti, che troveranno spunti proprio da questa indovinata opera. Suggestivo il fatto che questa parte centrale, con il "fermo immagine" della corsa, sia segnato da motivi floreali, che ci indicano anche l’epoca di questa opera, la voglia di abbellire con i fiori per una suggestione di inizio secolo. Opera raffinata e complessa, la parte inferiore è sempre segnata dal senso floreale, che si intravede fra gli stemmi cittadini e delle dieci consorelle che si contenderanno questa raffinata opera d’arte. Veglia, come tradizione, la madonna di Provenzano, anche questa raffigurata con personalità, nonostante si mantenga nel giusto solco della tradizione. Un cencio d’autore, oggi visibile nella Sala delle vittorie della Contrada del Drago dopo la vittoria sul Campo di Colombina e Zaraballe, con il capitano Gerry Elbridge.

Massimo Biliorsi