La perfetta coincidenza. Le sculture di Gavazzi esposte al Santa Maria: "Un mondo parallelo"

Aperta ieri la mostra dedicata alle opere dell’artista e restauratore. La magia del legno, della terracotta e dei colori negli spazi suggestivi. della Corticella. I segreti raccontati dai curatori dell’esposizione.

C’è davvero una certa magia, nella mostra allestita nei magazzini della Corticella del Santa Maria della Scala, dedicata alle opere di Giuseppe Gavazzi. Ed è davvero ‘Una perfetta coincidenza’, come recita il titolo, di colori, di forme, di temi ma anche di allestimento. Perché l’idea che ha mosso i curatori Mauro Civai, Andrea Sbardellati ed Enrico Toti era quella di raccontare i luoghi dell’artista, la sua casa e il suo laboratorio, quelli nei quali la sua arte è nata e ha preso forma.

Opere che raccontano mezzo secolo di amore per l’arte, in un percorso espositivo che rimarrà allestito fino al 25 febbraio e che da oggi è visitabile seguendo gli orari del Santa Maria della Scala. "Giuseppe Gavazzi ha un forte legame con la città di Siena – ricorda Lucia Cresti, presidente del Santa Maria della Scala – dove la sua maestria di restauratore ha dato nuovo splendore ad alcuni dei maggiori capolavori cittadini, come Le Allegorie e gli Effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti e la Maestà di Simone Martini. Un amore per l’arte che è stato accompagnato negli anni dall’attività di scultore che lo ha reso altrettanto famoso. Le sue opere rappresentano gesti del quotidiano, che diventano a volte maestosi, possenti".

"La mostra – aggiunge Chiara Valdambrini, direttrice del Santa Maria della Scala – ci porta in un mondo parallelo, alla scoperta della persona che da dietro le quinte della produzione artistica accompagna e accoglie chiunque si avvicini e si approcci ai colori, alle forme, alla vivezza espressiva delle opere".

"L’allestimento – spiega Mauro Civai – vuole sottolineare lo sviluppo della poetica di Gavazzi che è avvenuto attraverso forme costanti ma continuamente e profondamente diversificate attraverso l’uso dei materiali, dalla pietra al legno, dalla terracotta allo stucco forte fino al bronzo e l’impiego di tecniche di finitura sempre più complesse".

Le sculture sono modellate in terracotta, in stucco o in legno e poi colorate attraverso l’uso di raffinati effetti cromatici, realizzati con l’impiego di terre naturali lavorate direttamente dall’artista nel suo studio. "L’esposizione non segue un ordine prestabilito – aggiunge il curatore – perché nel caso di Gavazzi non era possibile. È un artista atipico, difficile da inquadrare in uno schema. La sua è davvero una ‘perfetta coincidenza’ di sensazioni, sentimenti, affetti e consuetudini, di forme e di colori, di elementi combinati che assumono insieme una forza straordinaria".

Alla presentazione della mostra ha partecipato anche il figlio dell’artista, Massimo Gavazzi, che ha contribuito alla realizzazione dell’allestimento con il suo racconto del lavoro paterno.

Riccardo Bruni