La medicina contro l’economia che rallenta L’export e la farmaceutica frenano la crisi

Oggi nell’attico della Camera di Commercio saranno presentati gli indicatori economici della provincia e gli scenari per il futuro. Le vendite all’estero sfiorano i 4 miliardi di euro, oltre 114mila gli occupati, il valore aggiunto si attesterà su 8,33 miliardi di euro.

La medicina contro l’economia che rallenta  L’export e la farmaceutica frenano la crisi

La medicina contro l’economia che rallenta L’export e la farmaceutica frenano la crisi

di Pino Di Blasio

La parola chiave è ’rallentamento’. Dopo la ripartenza veemente del 2021 e l’accelerazione del 2022, l’economia provinciale ha tirato il freno e viaggerà a ritmo ridotto anche nel 2024. Il Pil, cresciuto negli anni precedenti del 7 e 3,7%, nel 2023 salirà dell’1,2%, importazioni ed esportazioni aumentate a doppia cifra (+15,2 e +14% nel 2021), cresceranno rispettivamente dello 0,8 e dell’1,5%. E anche gli investimenti, rispetto al 18,6% e al 9,4% del 2022, saliranno solo del 3%. Sono alcuni dei dati che saranno forniti, molto più copiosamente oggi, nella sala attico della Camera di Commercio per la tradizionale Giornata dell’Economia. E’ l’appuntamento numero 21 della serie, organizzato dalla Camera di Commercio e dalla Fondazione Mps, per disegnare scenari e prospettive e illustrare gli indicatori economici più significativi della provincia.

Il dato sostanziale che dovrebbe emergere dalla Giornata è quello di un territorio di fronte a un bivio esiziale: è chiamato a imboccare una strada e a percorrerla, sperando che le biforcazioni non inducano in tentazione di lasciare la via maestra. Prendiamo il dato dell’export: nel primo trimestre 2023 ha superato quota 1 miliardo e 101 milioni di euro, crescendo del 37,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per chi si illude di superare il record di 4 miliardi di export, arriva la stima cauta di un freno nell’ultima parte dell’anno. Che dovrebbe chiudere con -2,5% rispetto ai 3,8 miliardi di euro di vendite all’estero nel 2022. Pesa il fatturato delle industrie farmaceutiche: più della metà dell’export, 551 milioni di euro, viene dal settore farmaco. Ed è palese che sia quello, inteso nel senso più ampio delle Scienze della vita, il campo che il tessuto economico provinciale dovrà coltivare per sperare nella crescita.

Il tessuto imprenditoriale mostra segni di vitalità, se è vero che sono state in provincia 1.275 nuove imprese e ne sono state chiuse 1.172. Ci sono 103 unità imprenditoriali in più attive, anche se il numero delle cancellazioni d’ufficio (821) di imprese che non operavano da anni dimostra che, in qualche caso, sono cifre effimere. Se alle 27.271 imprese attive in provincia, aggiungiamo le unità locali operanti nel territorio, il numero complessivo è 36.083.

Alle imprese vanno aggiunti i dati sulla Forza lavoro in provincia, che emergono dalle indagini dell’Istat. In provincia nel 2022 ci sono oltre 114 mila occupati, dai 15 agli 89 anni, per il 77,2% dipendenti e il restante 22,8% indipendenti. Rispetto al 2021 si sono guadagnate circa 2.400 posizioni lavorative (+2,1%). Mancano ancora all’appello circa 3.200 addetti, se si torna al 2019, soprattutto indipendenti (-3.700), perché i lavoratori dipendenti hanno recuperato i livelli occupazionali prepandemia. Il tasso di disoccupazione provinciale si è collocato al 4,5%, in calo progressivo rispetto agli ultimi anni e sensibilmente al di sotto del livello regionale (6%) e soprattutto nazionale (8,1%). L’aspetto negativo è che i disoccupati in provincia sono infatti passati dai circa 8.900 del 2019 ai 5.300 del 2022 (-3.500 unità, -39,8%), senza trasformarsi in occupati, però. Ma finendo nel limbo degli ’scoraggiati’.

Infine, il dato sul valore aggiunto provinciale: per il 2023, secondo le stime Prometeia, dovrebbe attestarsi su 8,33 miliardi in valori correnti, con una crescita dello 0,9% rispetto allo scorso anno, quando il valore aggiunto complessivo del territorio senese era stato di 8 miliardi di euro.