Alterazioni della superficie, in alcuni casi dei piccoli distacchi, niente di irrecuperabile comunque: l’intervento di restauro potrà restituire alla città di Siena il ciclo affrescato dell’Allegoria ed Effetti del Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti. È quanto emerso dal convegno che si è svolto ieri nella Sala del Mappamondo di Palazzo Pubblico, nel corso del quale i vari relatori che si sono alternati al tavolo, proprio sotto la Maestà di Simone Martini, hanno illustrato gli esiti di questa prima fase di cantiere, attorno a una delle opere più rappresentative e identitarie della città e della sua storia. Un convegno divulgativo, con il quale tra l’altro riaprono proprio oggi le visite guidate al cantiere, che offrono la possibilità di osservare da una prospettiva ravvicinata le meraviglie dell’opera.
"Questa opera ha un enorme valore identitario – ha spiegato il sindaco, Nicoletta Fabio, in apertura dei lavori – per tutti noi. Abbiamo deciso di fare il punto della situazione sul cantiere aperto per andare a spiegare le ragioni di quello che potrebbe sembrare un ritardo, ma che è invece un lavoro complesso e approfondito che ha richiesto tempi lunghi come tutte le cose importanti. Adesso riapriamo anche le visita al cantiere che erano state interrotte per necessità tecniche, così torneremo ad aprire uno dei nostri luoghi preferiti".
Nel pomeriggio erano in programma anche gli interventi dei docenti del Cnr Marco Giamello, Salvatore Siano e Marcello Picollo. Sono stati illustrati i rilievi fotografici effettuati sul ciclo dell’affresco, l’indagine archeologica del contesto architettonico, oltre alle indagini materiche compiute sui dipinti murali.
L’obiettivo era divulgare i risultati delle operazioni di diagnostica eseguite in un anno e mezzo di lavoro. "Abbiamo eseguito una campagna diagnostica su tutta la superficie – ha spiegato l’architetto Gabriele Nannetti, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio – per acquisire ulteriori conoscenze di questo straordinario ciclo pittorico. Sono emerse criticità tali da indurre la direzione dei lavori e il nostro ufficio a programmare un intervento non solo di ripulitura, che vada quindi oltre la normale manutenzione. Adesso stiamo lavorando per individuare le metodologie più idonee". Il ponteggio attuale consente di avere una visibilità totale sull’area di intervento e confrontare tutte le superfici dipinte. Ma consente anche la convivenza tra le attività di cantiere e le visite del pubblico.
"La definirei – ha sottolineato ancora il responsabile della Soprintendenza – una modalità virtuosa di convivenza temporanea. Il ponteggio non è un elemento di disturbo e impedimento, ma un valore aggiunto per quello che accadrà nei prossimi mesi". "Quest’opera – ha aggiunto Enrico Zanini direttore del Dipartimento scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena – è un pezzo importante della nostra civiltà. Abbiamo bisogno di punti di riferimento solidi in questo momento. Questa operazione è un tassello importante per Siena e per le sue comunità, di cittadini, studenti e turisti".