"La Cassia riaprirà entro il 20 settembre"

Questi i tempi dettati dall’Anas, ma serpeggiano i dubbi. Le rassicurazioni dell’amministrazione: "Il cantiere procede come da programma"

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di Massimo Cherubini

Si lavora giorno e notte per assicurare la riapertura della Cassia nel tratto che collega la Bisarca alla Val di Paglia. Iniziati lunedì scorso, gli interventi di consolidamento strutturale e rifacimento di buona parte degli otto chilometri e mezzo di carreggiata chiusa al traffico, dovrebbero concludersi entro domenica 20 settembre. Quindici giorni, così prevede il cronoprogramma dell’Anas, che ha attivato un mega cantiere con turni di lavoro diurni e notturni. Il condizionale sul rispetto dei tempi di intervento è, però, d’obbligo. Si tratta, infatti, di lavori importanti che, in presenza di qualche pur minimo imprevisto, potrebbero prolungarsi. A dire il vero su questo fronte ci sono già degli ‘allarmi’. Fino al punto che l’assessore ai lavori pubblici, Niccolò Volpini, del comune di Abbadia San Salvatore, competente per buona parte del territorio interessato ai lavori, ha chiesto un incontro con i tecnici Anas. "Non ci sono – dice Volpini – dichiarazioni ufficiali, perché si è trattato di un incontro informale. Ci siamo preoccupati di alcune, insistenti, voci ed abbiamo chiesto chiarimenti. Al momento – aggiunge l’assessore – gli interventi proseguono secondo il programma".

Sei i viadotti interessati dagli ‘accertamenti’ ed interventi strutturali. Accertamenti anche sulle volte della galleria de ‘Le Chiavi’. Grandi interventi, forti disagi. Il traffico è deviato sul vecchio tracciato della Cassia, quello che sale a Radicofani per poi scendere alla Bisarca. Una strada ormai inadeguata. "Soprattutto – dice Michele Santoni, autotrasportatore e rappresentante di categoria della Cna – in questa situazione. Ogni giorno è un pericolo perché il traffico è troppo intenso. Si incontrano auto, moto, biciclette, pedoni. Insomma maggiori costi per gli autotrasportatori e anche maggiori rischi. Comprendiamo l’importanza – prosegue – degli interventi, auspichiamo vivamente che non ci siano ritardi nella conclusione degli stessi".

Potrebbe esserci un piano B. Nel caso che le previsioni non potessero essere rispettate la strada potrebbe essere riaperta, in alcuni tratti, a senso unico alternato. Un modo per ridurre i disagi che oggi si registrano. Resta da dire che gli interventi sono decisamente importanti, perché questa parte della Cassia, detta ‘variante di Radicofani’, è stata aperta a metà degli anni Sessanta. E da allora di interventi strutturali sui viadotti ne sono stati fatti pochi.