
La capitale degli ingegneri. Fortezza rimessa a nuovo per il congresso nazionale
Se un vero centro congressi non c’è, devono aver pensato gli ingegneri senesi, ne sarà fatto uno in quindici giorni pur di ospitare il congresso nazionale dell’Ordine professionale, assente dalla Toscana da trentadue anni. E così dal 2 al 4 ottobre in Fortezza una grande tensostruttura nel piazzale interno ospiterà tutti i partecipanti all’importante appuntamento: i 106 presidenti provinciali, i delegati nazionali, gli accompagnatori. "Stimiamo in 1.200 le presenze in quei giorni a Siena", spiega il presidente senese Francesco Gaudini.
La Fortezza sarà occupata per circa un mese, a partire da metà settembre, tra montaggio, evento e smontaggio ("ringraziamo il Comune per la grande disponibilità", afferma Gaudini): "Sarà un’area congressuale vera e propria, con moquette, poltroncine, locali climatizzati, uscite di sicurezza, zone di filtraggio, per gli sponsor e la buvette. Quando ci siamo candidati conoscevamo i limiti logistici, ma anche le possibili soluzioni da mettere in campo".
L’obiettivo è anche coinvolgere la città in varie iniziative, tra queste sicuramente un appuntamento alla sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala e poi la collaborazione con il dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi.
"Faremo sicuramente degli approfondimenti sul tema del momento, l’intelligenza artificiale, grazie anche alla collaborazione con l’ateneo – spiega Gaudini – ma poi parleremo anche dei cambiamenti in atto per la nostra professione. Per esempio la minore attrattività esercitata sui giovani dal settore civile e ambientale, con la crescita dell’interesse per quelli industriali e dell’informazione".
E poi una riflessione sulle conseguenze dell’era del superbonus. "È indubbio – afferma Gaudini – che quella fase abbia drogato il mercato. Ma non solo: molti studi si sono visti sfuggire i collaboratori, accorsi magari a supportare i vari general contractor. C’è un tessuto da ricostruire". E non solo per il superbonus, aggiunge Gaudini: "In precedenza c’era stata una lunga crisi dell’edilizia. Per tanti anni si è detto che piccolo è bello, anche nel nostro settore, ma in realtà nel settore della progettazione funziona sempre meno: l’ingegneria è sempre più integrata e gli studi avrebbero necessità di ingrandirsi e specializzarsi. Ci sarà insomma molto di cui parlare".