
In vespa da Poggibonsi a Capo Nord. Sanasi: "Emozione indescrivibile"
L’inossidabile avventuriero poggibonse ha portato a termine l’impresa. Con un giorno di anticipo rispetto ai tempi indicati, Sandro Sanasi ha coperto in Vespa la distanza di 5.200 chilometri da Firenze a Capo Nord, attraversando dieci nazioni e ottenendo l’ambìto titolo di ’finisher’, che spetta a quanti concludono la NordKapp Classic Raid, selettiva manifestazione che raduna appassionati da tutto il mondo. Classe 1966, promotore finanziario, Sanasi vanta trascorsi nel settore dei motori in Aprilia, prima della creazione di un marchio, il Team Skizzato.
Nell’occasione invece è andata a compimento la speciale esperienza in sella alla sua PX 150 del 1984, denominata ’Cuba’. Tenda a tre strati, sacco a pelo termico e via a un itinerario che ricorda, tra insidie e imprevisti, gli sport estremi. "La pioggia mi ha accompagnato per quasi tutto il viaggio – afferma Sanasi – con rovesci anche improvvisi. Difficoltà compensate dal calore della gente lungo il tragitto, pronta a offrirti un dolce e un caffè o a chiederti una foto insieme. ‘Sono solo un vespista di Poggibonsi, non Valentino Rossi!’, così ho dovuto rispondere, ma dentro me ero felice di tante attenzioni. Senza contare la vicinanza dei familiari e delle persone a casa, riunite nelle chat, e i contatti con il Moto club Poggibonsi".
Il momento più critico?
"In Svezia si è rotta la pedalina di avviamento della Vespa. Un inconveniente non da poco. Lì ho pensato di ritirarmi. Mi ha salvato un pizzaiolo italiano al lavoro in Scandinavia, inviandomi sul posto un addetto con il ricambio. Un gesto da ‘arrivano i nostri’. E sono ripartito".
L’arrivo è stato sotto il sole di mezzanotte?
"Avevo un’altra missione: consegnare per conto di mio nipotino la lettera a Babbo Natale, nel villaggio di Rovaniemi, in Lapponia. Al traguardo, giunto per primo tra i partecipanti, ho esibito un gagliardetto dell’Us Poggibonsi, come riconoscenza per la società che a maggio mi ha accolto per un happening allo stadio dove ho voluto sostenere Poggibonsi Women".
Il ritorno?
"In aereo. A Peretola, ho trovato ad abbracciarmi mia moglie e una piccola schiera di amici".
Chi vuole ringraziare per la vicinanza?
"Chi ha creduto in me: Starcar, Fuorigiri, Pmr, Ev8Style, Sga Guglielmucci, Asstech, Bardhal, Pawelk’s, 7Life, Moto club Poggibonsi, Vespa Club Lecce, Race Project, Us Poggibonsi. Ho conquistato Capo Nord: emozione indescrivibile".
Paolo Bartalini