"In treno tanti viaggiatori scorretti"

Il Comitato pendolari Valdelsa denuncia il fatto che ormai nessuno indossa l’obbligatoria mascherina

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di Marco Brogi

"La pandemia non è certo passata, anzi. Nonostante questo, in treno sono quasi tutti senza mascherina, specialmente i turisti. E se dici loro qualcosa ti rispondono: ‘cambia vagone’. Se cominciassero a fare le multe forse ci penserebbero, ma i controllori non dicono niente. La mascherina, tra l’altro, è obbligatoria per i passeggeri, ma quasi nessuno la indossa. E’ una vergogna".

A sollevare, anche sui social, una questione che non è mica ai poco è il Comitato pendolari Valdelsa, nato qualche anno fa per tenere alta l’attenzione sui disagi (ritardi, corse cancellate all’ultimo momento senza preavviso, vagoni superaffollati) che troppo spesso deve sopportare chi viaggia in treno sulla linea Firenze-Siena. A questo giro ad accendere la rabbia del Comitato, di cui fanno parte attualmente 495 membri, persone che prendono tutti i giorni il treno per motivi di lavoro o di studio, è un altro problema non meno rilevante: il mancato rispetto, da parte di troppi viaggiatori, delle norme anticontagio. I problemi, come suol dirsi, non vengono mai da soli. Per le tante criticità sulla linea Siena-Empoli, Trenitalia dovrà risarcire i viaggiatori che nel mese di maggio hanno messo a dura prova la pazienza dei passeggeri. Avranno diritto a un bonus sull’abbonamento, come previsto dalla normativa quando l’indice di affidabilità del servizio è inferiore a 97,50. Quello della Siena -Empoli è di 96,93, il più basso in assoluto della Toscana. Come dire, insomma, che per mettere fine all’escalation di guasti ai treni in circolazione, ormai obsoleti e inadeguati, ci vorrebbe un nuovo parco treni sulla linea ferroviaria Siena-Firenze. Purtroppo l’esordio dei tanto attesi Blues quasi sicuramente sarà rinviato al 2023. La consegna degli avveniristici Blues, che dovrebbe almeno in parte risolvere i problemi, in programma nel 2022, pare destinata a slittare di almeno un anno per difficoltà di approvvigionamento dei componenti, anche a causa della guerra in corso. Ma adesso, quello che fa infuriare i pendolari è il mancato uso delle mascherine sui treni. Risale un po’ in tutta Italia il numero dei contagi, lo dice la lingua dei numeri, e scende, paradossalmente, il livello di attenzione sui mezzi pubblici. Una carenza di senso di responsabilità che non porta da nessuna parte.