Il sindaco Galletti: "Siamo sconvolti, una famiglia integrata". Il bimbo giocava in piazza

Il cordoglio di Mangiavacchi, presidente della squadra dove gioca il fratello . Nessun ritardo nei soccorsi

CASTIGLIONE D’ORCIA

di Massimo Cherubini

Due paesi, Castiglione e San Quirico, un’intera zona, l’Amiata, nel dramma. La scomparsa del Rayen, 7 anni, nato e cresciuto a Castiglione d’Orcia dove abitava con la famiglia. Tutti lo ricordano come "un bambino socievole, allegro". Le sue passioni erano bici e pallone. Nella piazza del paese, dopo la scuola, lo vedevano in tanti. Conosciuto il piccolo Rayen, ancora di più il fratello Zakaria giocatore di 18 anni, calcisticamente cresciuto nel San Quirico dove gioca come titolare. Una famiglia (oltre ai due maschietti c’è la femmina che lavora come badante a Campiglia d’Orcia) stimata. Che era in procinto di far ritorno, per un periodo di vacanza, in Marocco. Dovevano partire dopo domani, biglietti aerei e carte d’imbarco già pronte. La tragedia per la prematura scomparsa di Rayen ha cancellato questo momento atteso. "Siamo sconvolti – dice Claudio Galletti sindaco di Castiglione d’Orcia–. Tutti conosciamo la famiglia, benvoluta. Ai genitori e ai fratelli di Rayen esprimo, a nome mio personale e dei cittadini, le più sincere condoglianze. Per quanto nelle possibilità l’amministrazione comunale non mancherà di sostenere la famiglia". Sconforto anche a San Quirico. "Una tragedia immane – si legge nel sito della società del presidente Claudio Mangiavacchi – ci ha scosso profondamente la prematura scomparsa del piccolo Rayen. A "Zak" e a tutta la famiglia Boulalouaz le sentite condoglianze e tutta la vicinanza in un momento che lascia sgomenti". Sui social e fra i cittadini la voce di possibili ritardi (diciamo subito davvero non contestabili) sull’arrivo dell’ambulanza. Da Abbadia San Salvatore a Castiglione ha impiegato 27 minuti. Se si sottraggono quelli necessari per la partenza in 24 minuti l’equipaggio che garantisce il soccorso per il 118 era sul posto. Ritardi esclusi, quindi. Anzi tempi di percorrenza, tenuto conto di strada e avverse condizioni meteo (pioveva) senza pecca. Quando gli uomini del 118 sono giunti sul posto il piccolo non era cosciente. Hanno provato, purtroppo vanamente, a rianimarlo. Quindi il viaggio della speranza verso le Scotte. Purtroppo reso vano perché Rayen non ce l’ha fatta.