Il procuratore Boni sale in cattedra. Lezione di legalità ai Licei Poliziani: "Mi raccomando, lontani dalla droga"

Per due ore ha tenuto alta l’attenzione degli studenti che hanno posto anche tante domande "Il bullismo? Apparenti ragazzate ma si tratta di reati", ha detto parlando poi del ’Codice rosso’.

Il procuratore Boni sale in cattedra. Lezione di legalità ai Licei Poliziani: "Mi raccomando, lontani dalla droga"

Il procuratore Boni sale in cattedra. Lezione di legalità ai Licei Poliziani: "Mi raccomando, lontani dalla droga"

Per quasi due ore, nell’aula magna dei Licei Poliziani, gremita dagli studenti delle classi quarte, non è, come si dice, "volata una mosca"; non si è avvertito neanche il brusio che sembra accompagnare fisiologicamente gli adolescenti. Qualche risata a denti stretti è scappata, riferita però a quanto si stava dicendo e che è stata colta dal relatore, diventando anche quella argomento di confronto. Altri magistrati erano stati ospiti delle scuole superiori di Montepulciano ma era la prima volta per un procuratore capo e l’incontro di Andrea Boni con gli studenti ha lasciato il segno. Perché il pm di Siena ha tradotto il tema in un pratico "perché conviene rispettare le regole" e si è espresso in termini semplici, non citando i massimi sistemi né la morale o la religione. "Voglio fare quattro chiacchiere con voi che state per diventare maggiorenni, o lo siete da poco, affinché sappiate prima quello che può capitare a chi tiene certi comportamenti. La giustizia – ha aggiunto subito Boni –, in un modo o nell’altro arriva sempre, magari tardi, ma arriva, e con essa la sanzione e anche tanti altri problemi che possono poi limitare le scelte di vita". Il magistrato, tenendo un tono sempre pacato ma avvincente, e coniugando semplicità a rigore, ha quindi esposto una panoramica delle situazioni in cui più spesso un giovane può avere comportamenti che si configurano come reati. Per parlare della guida in stato di ebbrezza ha mostrato un video di grande impatto emozionale, in cui è ricostruito il tragico epilogo di una serata a base di alcool, e lo ha accompagnato con una serie di indicazioni utili; poi ha trattato il tema delle risse, accennando al fatto recente verificatosi proprio tra studenti, a Montepulciano. Quindi Boni ha dedicato un ampio approfondimento all’argomento-stupefacenti, mettendo sull’avviso l’uditorio sulle conseguenze che hanno certi comportamenti: qui il magistrato ha lanciato l’unico, vero appello della giornata, "state lontani dalla droga". L’ospite ha poi parlato di bullismo ("apparenti ragazzate, sono invece reati") e, sempre senza giri di parole né enfasi, di violenza sessuale, portando come esempio due sentenze, di grande chiarezza. Il procuratore capo di Siena ha esposto la sua linea di lavoro: "Seguiamo le regole, non cerchiamo scorciatoie" e, a sottolineare questo orientamento, ha proiettato un breve filmato su Falcone e Borsellino. Gli studenti hanno posto domande sull’organizzazione degli uffici giudiziari e le carriere dei magistrati, sull’uso delle intercettazioni telefoniche, su vantaggio e svantaggi – rispetto alle legge – della maggiore età, sulle inchieste su stalking e violenza sessuale; a questo proposito l’ospite ha invitato caldamente chi subisce violenza, a denunciarla, pur riconoscendo l’impegno che una scelta del genere impone.

Nelle conclusioni Boni ha detto che ormai, purtroppo, il processo penale non fa più paura a nessuno, la lentezza è il problema maggiore della giustizia in Italia e che occorre una riforma, ma che questa spetta naturalmente al legislatore.

Diego Mancuso