
Assegnazione cavalli (Foto Paolo Lazzeroni)
Siena, 30 giugno 2023 – Il Kaiser Giovanni Atzeni voleva un lotto composto da Violenta da Clodia e altri nove cavalli che non dessero particolarmente fastidio.
E così è stato. ’Muss es sein? Es muss sein’, ’Deve essere così? Così deve essere’, scriveva Beethoven nella sua ultima opera, la ’Grande fuga’. E da sardo-tedesco qual è, Tittia ha imposto la sua Legge Fondamentale, marchiando a fuoco questo Palio di Provenzano 2023. Beethoven esaltò in musica il destino che bussa alla porta. Tittia non usa note possenti, ma dirige la sua orchestra di fantini, capitani e cavalli, imponendogli il suo spartito.
Sono giudizi esagerati? Letture faziose e troppo banali di quanto accaduto il primo giorno di Palio? Possibile, non c’è nessuna pretesa di avere la verità in tasca. Ma se da giorni tutti i retroscena e le strategie disegnate a tavolino ruotano attorno alla presenza nel lotto dei dieci cavalli di Tale e quale, con Remorex che è ingombrante più per la sua fama che per la predilezione dei fantini verso il barbero biondo, e alla fine Tale e quale viene scartato, il risultato è incontrovertibile. Ha vinto Tittia, hanno perso gli altri. Almeno il primo giorno, perché poi nel Palio il destino bussa alla porta anche per mandare all’aria le partiture più perfette, i piani studiati meticolosamente a tavolino, i fantini amici piazzati nelle Contrade giuste.
Su Tale e quale nel lotto dei dieci ci sarebbero state due votazioni palesi finite 5 a 5, più quella segreta e decisiva, chiusa 6 a 4. Inutile sbizzarrirsi sul capitano che ha cambiato idea, l’esito è stato un lotto definito "equilibrato" solo per ragion di Stato. Violenta da Clodia è stato il primo cavallo estratto dal sindaco Nicoletta Fabio. E’ finito nella stalla della Selva, il rito dell’assegnazione si era spento al primo colpo. Oltre al popolo di Vallepiatta, hanno esultato i contradaioli dell’Onda, per Viso d’Angelo e poi la Torre, che ha portato nella stalla Zio Frac, il cavallo vincitore nel Drago, nel Palio dimezzato di luglio 2022, con Tittia naturalmente.
Chi capisce di cavalli invita a guardare Abbasantesa, andata in sorte alla Giraffa, che ha deciso di rimontare Tamurè, dopo l’esordio nel Palio d’agosto scorso. E a non disprezzare Anda e Bola, che vorrebbe dire Va e vola in sardo, nella Chiocciola montata da Scompiglio. Jonatan Bartoletti in San Marco e Gingillo nella Torre hanno optato per monte quasi obbligate, con cavalli che potrebbero dire la loro.
Brigante nell’Onda su Viso d’Angelo sembra un altro tassello del mosaico disegnato da Tittia. Completano il quadro Ungaros nel Drago montato da Tempesta, Una per tutti in Tartuca con Grandine, Reo Confesso nell’Istrice montato da Ares, il Nicchio con Astoriux e Turbine, l’Aquila con Veranu montato da Scangeo. Una Piazza che ha esultato solo due volte (e mezza) è il primo termometro che misura la febbre dei dieci popoli che corrono. Inevitabile che la memoria torni al 17 agosto dell’anno scorso, alla galoppata solitaria e trionfale del Leocorno, con Tittia e Violenta da Clodia, per tre giri in testa e Grandine su Reo Confesso nella Selva a fare da accompagnatore a debita distanza. E’ la replica che sogna Giovanni Atzeni per arrivare a 10 vittorie, cinque di fila, il punto d’approdo del suo piano perfetto. Ma il destino bussa sempre alla porta a modo suo.