"Sono d’accordo sul fatto che la nostra Festa non possa, senza togliere nulla agli altri eventi, essere paragonata a rievocazioni storiche in Toscana. Non credo che avrei mai avanzato tale richiesta di partecipazione al bando. Non credo però che sia urgente uscire da tale elenco, non certo per l’accesso ai contributi economici, piuttosto marginali rispetto alla nostra realtà, quanto per evitare ulteriori fari puntati sulla nostra Festa. La volontà dell’amministrazione è di non partecipare a ulteriori bandi regionali per l’ottenimento di finanziamenti legati al Palio". Con parole nette, toni pacati e inviti alla cautela, il sindaco Nicoletta Fabio smonta uno dei punti forti della passata amministrazione sulla tutela del Palio. Abbatte un baluardo issato a un processo a Asti, declassifica a ’inopportuna’ l’iscrizione del Palio di Siena nel registro delle rievocazioni storiche della Toscana, non considera nemmeno i 3mila euro ottenuti dal Palio dalla Regione grazie all’elenco. Ma non vuole salire in cattedra e chiedere la revoca.
E’ il succo della risposta all’interrogazione di Gabriella Piccinni del Pd, sia sulle dimissioni dei professori Balestracci, Mugnaini e Savelli dal comitato scientifico del progetto Mibact ’Palio di Siena’, sia sulla presenza del Palio nell’elenco delle manifestazioni di rievocazione storica della Toscana. "Sono due situazioni che vanno tenute separate - ha esordito la sindaca Nicoletta Fabio - nel rispetto delle nostre tradizioni e della nostra storia. Il progetto del Mibact è stato avviato, insieme alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, nel 2018, ed è stato da subito caratterizzato dal coinvolgimento delle istituzioni locali, dalla partecipazione attiva del Magistrato e dei rappresentanti delle Contrade. Per la prima volta veniva proposto un intervento istituzionale sul Palio come esigenza di sostegno strutturato, che scongiurasse mutamenti causati da forze esterne e che quindi mantenesse una certa idea cristallizzata dello stato delle cose".
"In merito alle dimissioni dei tre docenti dal comitato scientifico – ha aggiunto Fabio – con dispiacere ho appreso la notizia dalla stampa e ho voluto incontrare personalmente i professori Balestracci, Mugnaini e Savelli per capire il motivo. Quello che è emerso è l’approccio costruttivo con il quale da subito i tre storici si sono voluti avvicinare al progetto. Tra l’altro – ha sottolineato il sindaco – i contributi forniti dal comitato scientifico sono stati acquisiti agli atti dal Ministero e integrati all’interno del report dalla professoressa Katia Bellacchino. Così come le proposte avanzate in autonomia da ogni Contrada riguardo a precisi oggetti da sottoporre a tutela. Il coinvolgimento degli enti istituzionali c’è sempre stato e sono gli enti stessi a dirlo. Non solo: il progetto, dopo questa prima azione propedeutica, proseguirà con una nuova fase rivolta alla salvaguardia della Festa e del mondo contradaiolo".