PINO DI BLASIO
Cronaca

Il Palio dei duelli mancati Lo strapotere di un fantino

Le coppie di rivali si sono annullate a vicenda, Veleno II ha dato poca noia. Più dei milioni delle grandi Contrade in Piazza ha pesato la volontà di Tittia

di Pino Di Blasio

Doveva essere il Palio dei duelli, una Carriera come un film di Sergio Leone e la colonna sonora di Ennio Morricone. E’ stato un assolo jazz, una corsa in solitaria, senza rivali, di Tittia su Violenta da Clodia per il Leocorno. Tra i canapi c’erano tre coppie di rivali, Chiocciola e Tartuca erano le grandi favorite, perché la prima aveva l’accoppiata più forte (Scompiglio-Viso d’Angelo), oltre a una cospicua dote patrimoniale, ’risparmiata’ anche a luglio; e la seconda aveva Remorex, il re biondo capace di vincere due Palii da scosso. Poi c’erano Nicchio e Valdimontone, anche se per quattro giorni impegnate ad annullarsi a vicenda. E soprattutto c’era la Civetta, che aveva scelto di montare Veleno II: penultimo Palio corso il 16 agosto 2006 nell’Aquila, ultimo (prima di ieri) il 2 luglio 2015 nel Valdimontone. In mezzo lunghe squalifiche, complessivamente 20 Palii di stop. La più pesante proprio per aver buttato a terra Tittia nel Nicchio, afferrandolo per il giubbetto, sette anni fa.

Una strategia lampante, un deterrente anche psicologico per il Leocorno. Ma solo sulla carta, perché tra i canapi solo una volta Veleno II ha provato a dar noia a Tittia, al primo posto allo steccato. Ma ha rinunciato in fretta. E il suo Palio è finito al primo Casato, nella caduta di gruppo innescata dalla scivolata dell’Onda.

Il rinvio del Palio per pioggia ha fatto pendere la bilancia della Carriera ancora di più verso i più esperti, cavalli e fantini. Tittia ha cominciato a vincere il suo nono Palio dal 13 agosto, quando ha deciso di tornare su Violenta da Clodia nel Leocorno, anche se non era il primo cavallo e nonostante ci fosse la rivale in Piazza. Poi ha fatto da regista delle altre monte, piazzando i suoi fedelissimi. E facendo ’patti’ anche con Scompiglio, il suo rivale per numero di vittorie, durante il ’tondino’, visto che la Chiocciola era di rincorsa. Per Scompiglio la priorità è stata non far partire la Tartuca e Remorex: assolto questo compito, si è come disinteressato del resto. E la terza coppia di rivali è sparita dalla scena.

Ha avuto ragione chi alla vigilia, da Emilio Giannelli su La Nazione, a Riccardo Pagni a Canale 3, ha cercato di spronare capitani e Contrade a riappropriarsi dei poteri perduti. In questi due Palii 2022 c’è stato un solo grande protagonista: Tittia. Non hanno avuto peso le strategie delle dirigenze e nemmeno i milioni di euro che erano disposti a mettere sul Campo. Sono i fantini i direttori d’orchestra del Palio, o meglio i fantini più forti. E con la tragica scomparsa di Brio, il lotto è diventato molto più ristretto. Per questo Aceto teme che Tittia possa battere il suo record di 14 vittorie, è l’unico che può farlo. Ha dalla sua l’età, la determinazione, alleanze e uno strapotere che altri non avevano. La sua volontà conta più dei milioni delle grandi Contrade.