
Un onore per lei ma anche un vanto per Chiusi e tutto il territorio senese. "Il Grillo è Buoncantore", locale con al timone Tiziana Tacchi, ha ricevuto a Milano il premio al Miglior Oste, riconoscimento speciale, il più ambito, della guida Osterie d’Italia 2022 di Slow Food, tra i punti di riferimento per gli amanti della cucina più autentica e genuina. "Tiziana Tacchi è probabilmente una delle cuoche che meglio incarna l’idea dell’oste-attivista. Innamorata di Slow Food, grande promotrice del suo territorio, ostessa gioiosa, dinamica, capace". Una motivazione che rende merito alla signora Tacchi, originaria di Perugia, chef e sommelier ma anche "tuttofare" del locale a Chiusi Città dal 2001, una sicurezza per chi ama tuffarsi nei sapori semplici ma allo stesso tempo ricercati che riescono a descrivere un territorio. "Una sorpresa inaspettata - ci dice Tacchi con voce emozionata - è un premio sentito da ogni oste che fa parte di questa guida. Per me questo lavoro è gioia e passione non è sacrificio. Essere premiati da Slow Food significa rispecchiare una certa filosofia e questo mi rende orgogliosa così come il fatto che sia presente Chiusi che se lo merita sotto ogni punto di vista. Il 90% dei miei prodotti sono locali. Abbiamo preso anche la "chiocciola" (una "certificazione" data a 246 locali in grado di raccontare al meglio l’osteria italiana ndr) così come "La solita zuppa" e anche il "Pesce d’Oro" è presente nella Guida. Significa che il nostro territorio è ricco di cultura". Oltre ai due locali di Chiusi a prendere la "chiocciola" in provincia di Siena sono Da Roberto Taverna in Montisi e Il Conte Matto di Trequanda. Il segreto del successo? Le materie prime e il rispetto. "I nostri produttori ti danno la forza ogni giorno. Noi abbiamo bisogno di loro e viceversa. La mattina io non domando cosa voglio ma chiedo a loro cosa hanno di buono". Perché ogni taglio di carne, anche quelli meno noti, ha qualcosa di particolare da scoprire e dall’orto non bisogna pretendere un prodotto fuori dal suo tempo. Tiziana il lavoro se lo è inventato a 26 anni e, passo dopo passo, si è costruita una carriera importante. Quella bambina, l’ultima di nove figli, che osservava la madre cucinare in occasione delle feste in casa di altre famiglie per quasi cento persone ha fatto strada. "Guardavo il babbo in orto e in vigna e volevo sapere tutto - conclude Tacchi mentre gli scappa una risata – ho imparato con gli occhi e la curiosità. Un consiglio per i giovani? C’è molto da fare ancora. Bisogna prima di tutto capire di dare dignità a tutti i ruoli compresi quelli di sala. Non esiste solo lo chef in un ristorante, spesso si fa fatica a trovare ragazzi con voglia di crescere". Un peccato perché a Chiusi c’è molto da imparare.
Luca Stefanucci