ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Il dibattito sulla giustizia. Area civica e Sena civitas concordi con il Magistrato

"Miglior garanzia sono la capacità del Comune e l’autogestione delle Contrade" "Il Palio non è una zona franca, ma nemmeno un bersaglio simbolico".

Benedetta Mocenni, rettore del Magistrato delle Contrade

Benedetta Mocenni, rettore del Magistrato delle Contrade

Da due associazioni cittadine, Area civica e Sena civitas, arriva un plauso all’intervento del Magistrato delle Contrade in seguito alla sentenza sui fatti accaduti al Palio.

Per Area civica, "la migliore garanzia affinché l’apparente caos dei giorni della Festa scorra senza incidenti è la capacità gestionale della macchina comunale diretta dal sindaco di turno e l’autogestione delle Contrade che con i loro popoli rappresentano consapevolmente consuetudini e riti che sono stati capaci di aggiornare in centinaia di anni".

"Bene ha fatto il Magistrato delle Contrade – si aggiunge nella nota – a rivendicare il diritto alla spontaneità, che non significa superficialità, dei contradaioli, a precisare che non debbano essere considerati potenziali delinquenti e a difendere l’operato e il modo di agire della polizia municipale anch’esso codificato da regole non scritte ma chiare e ben comprese da tutti gli attori del Palio. Altrettanto importante e doveroso l’appoggio ai contenuti del comunicato, auspicabilmente preventivamente condiviso, manifestato dalla sindaca alla quale faccio notare, proprio per i suoi eccellenti trascorsi contradaioli, solo l’eccessivo silenzio pubblico da lei fino ad ora esercitato su questi temi".

Per Area civica, "il Comune e il Magistrato delle Contrade sono i due soli soggetti che possono e devono interagire con le altre istituzioni ma sono soprattutto le due istituzioni di riferimento del mondo contradaiolo. Ascoltare più frequentemente e pubblicamente la loro voce su temi sensibili sarebbe utile per dare dignità e consapevolezza a tutti noi e favorire quel “cambio di passo” invocato ed evocato spesso dalla sindaca, anche nel mondo del Palio".

Anche Sena civitas dichiara di "condividere l’appello del Magistrato delle Contrade, che ha espresso un disagio profondo e civile dinanzi alle condanne inflitte a otto contradaioli per episodi avvenuti nel contesto della Festa. Il fronteggiamento fra Contrade - da tempo oggetto di attenzione e disciplina - resta, nella sua sostanza, un confronto fisico aspro ma rituale, privo di armi, privo di odio, parte di una storia secolare che la città ha sempre saputo comprendere e incanalare. Le responsabilità personali, quando accertate, vanno giudicate; ma ogni giudizio deve tener conto del contesto, della proporzione, del principio di equità". "Non si tratta – aggiunge Area civica – di giustificare, né di invocare impunità. Si tratta di chiedere, nel pieno rispetto dell’autonomia e del ruolo della magistratura, che ogni giudizio conservi quel necessario equilibrio tra norma e realtà vissuta, tra legalità e senso comune. Il Palio non è una zona franca, ma non può diventare nemmeno un bersaglio simbolico. È un’espressione viva di identità, passione, responsabilità collettiva. Chi vi partecipa con cuore e appartenenza merita rispetto, non sospetto. In questo spirito, chiediamo che si torni a uno sguardo più profondo e meno schematico, che non significa compiacenza o mancato rispetto di ruoli istituzionali".