di Laura Valdesi
SIENA
Mossa del Palio, tensioni sul palco dei capitani e dopo Provenzano: l’assessore delegato alla giustizia paliesca Giuseppe Giordano si è focalizzato su questi tre momenti (compresa la seconda prova) per gli "addebiti di contestazione" nei confronti di Torre, Chiocciola e Tartuca e di quattro fantini: Tittia, Scompiglio, Brigante e Grandine. A differenza dello scorso anno però le accuse, che segnano l’avvio del contraddittorio per arrivare all’eventuale sanzione o archiviazione, riguardano solo Provenzano. E si è ripresa l’abitudine di notificarle subito dopo la cena della vittoria della Contrada che ha vinto il Palio dell’Assunta, avvenuta infatti sabato sera nell’Oca.
Gli episodi che riguardano le Contrade e coinvolgono anche due loro dirigenti – i capitani di Chiocciola e Tartuca Alessandro Maggi e Niccolò Rugani – sono forse i più delicati. Come pure il colpo ricevuto da Tittia non ancora sceso da Violenta da Clodia dopo la vittoria con record di Piazza. Nell’ordinanza di Giordano si legge che la Torre è stata ritenuta responsabile "per avere un proprio contradaiolo, nell’immediato dopo corsa del Palio, colpito con un pugno alle spalle il fantino della Selva mentre si trovava sempre a cavallo festeggiato dai contradaioli creando momenti di tensione" tra alcuni torraioli e selvaioli. Un’infrazione che rileverebbe dalla relazione dei Deputati della Festa, da quella degli ispettori di pista, dal filmato dell’"aggressione a Tittia" così viene definito l’episodio nell’ordinanza, ripresa dalle telecamere 2 e 7. E anche dal filmato del Palio. Questa dunque la contestazione che emerge da immagini e carte, le uniche su cui si basa l’assessore delegato.
Chiocciola e Tartuca avevano dato spettacolo fra i canapi durante la seconda prova. Tutti ricordano il ’duello’ fra Grandine, fantino di Castelvecchio, e Scompiglio con il giubbetto di San Marco. Il fantino della Tartuca in tale circostanza "avrebbe abbassato il cavallo tra i canapi per incontrare quello della Chiocciola facendo nascere fra i due un’accesa discussione". Viene dunque attribuito a Castelvecchio, leggendo le ordinanze, l’incipit delle scintille alla mossa. Ad entrambe le Contrade si contesta invece il fatto che i rispettivi capitani, in occasione della seconda prova, "hanno preso parte sul palco dei giudici ad un alterco verbale" fra di loro. C’è poi un ulteriore episodio da cui San Marco dovrà discolparsi che ha visto protagonista un suo contradaiolo accusato di aver tenuto "un comportamento provocatorio nei confronti del fantino e del capitano della Tartuca ai quali si era avvicinato mentre quest’ultima si trovava all’altezza della mossa".
Quattro i fantini che devono difendersi per evitare una possibile punizione. A partire dai due big di Piazza, Tittia nella Selva e Scompiglio come detto nella Chiocciola. Il primo sarebbe responsabile di aver tenuto Violenta da Clodia, "per gran parte del tempo della mossa, di traverso al canape spingendo col posteriore in basso, non consentendo alla Torre il corretto allineamento tra i canapi". Scompiglio invece sarebbe colpevole "di aver preso parte fra i canapi ad un’accesa discussione con il fantino della Tartuca" Grandine, sempre nella seconda prova. Ma anche "di aver ritardato per il Palio l’ingresso (era di rincorsa, ndr) nonostante l’ordine all’interno fosse buono" violando secondo l’assessore l’articolo 87 che richiama il primo comma del 64 del Regolamento del Palio in considerazione "che è stretto dovere dei fantini – si legge nell’ordinanza – entrare prontamente tra i canapi nell’ordine di chiamata". Anche Brigante, che indossava il giubbetto dell’Onda, come Tittia è finito sotto accusa per aver danneggiato la Torre, secondo il giudice delegato spingendo Viso d’angelo "in alto riducendo al minimo lo spazio di ingresso della Torre" impedendole "il corretto allineamento fra i canapi". Infine Grandine che montava Una per tutti nella Tartuca. La sua colpa sarebbe stata quella, come già detto, "di aver abbassato il cavallo tra i canapi per incontrare quello della Chiocciola facendo nascere tra i due fantini un’accesa discussione".
Per formulare le contestazioni il giudice paliesco si è basato sulle relazioni di deputati della Festa e ispettori di pista, su quella del mossiere Bartolo Ambrosione e sul filmato ufficiale prodotto dal Consorzio per la Tutela del Palio.