
L’interno della struttura de ’Il Chiostro’ al centro della querelle giudiziaria
Nella querelle giudiziaria della cessione del Resort Il Chiostro di Pienza c’è ora la chiamata in causa del Seminario vescovile di Pienza. La richiesta è stata presentata, e accolta dal giudice Carla Maglioni, dai legali della Utopia srl, la società che ritiene di essere la proprietaria del prestigioso immobile e anche la nuova conduttrice. Nell’ottobre del 2023 le due società della diocesi (’Seminario’, proprietaria dell’immobile, e il ’Chiostro’ affittuaria) cedono proprietà e diritto di locazione alla società Utopia. Che per acquistare l’immobile, paga circa due milioni e mezzo di euro.
Ma acquista un capitale ’pregiato’, basti pensare che nel resort, ampio parco con piscina e veduta sulla Val d’Orcia, ci sono circa trenta camere, una ampia sala da pranzo hall e tutti i servizi. Dopo alcuni mesi dall’avvenuta sottoscrizione dei contratti con i quali si è inteso vendere il ’Chostro’, la società ’Masca’, che gestisce l’attività alberghiera, viene a conoscenza della cessione. Un fulmine a ciel sereno perché, sostengono nei ricorsi presentati - compresa una denuncia penale - ritengono che la vecchia proprietà non ha rispettato il diritto di prelazione.
Scritto negli atti e aggiungendo, tra le tante altre cose, che il contratto di locazione in loro possesso non scade alla fine di quest’anno ma nel febbraio del 2037. La vicenda giunge sul tavolo del giudice chiamato a dirimere la controversia.
Nell’udienza di costituzione delle parti il legale della società Utopia chiede, come accennato, l’ammissione del Seminario vescovile per fare chiarezza sul punto centrale di questa querele, tutto incentrata sul diritto di prelazione che non sarebbe stato concesso. Questo per quanto concerne l’immobile, perché altro tema è quello dell’affitto. Ci sono stati vari passeggi di società che hanno dapprima proceduto dalla profonda ristrutturazione del vecchio seminario, quindi all’avvio dell’attività commerciale che risale al giugno del 1993.
Per anni è filato via tutto liscio, piena sintonia tra proprietà e affittuario. Ora vige una forte contrapposizione. Non solo sulla prelazione o sulla durata dell’affitto ma anche sulla gestione. Di tutta questa storia abbiamo chiesto alla Diocesi la propra posizione. La risposta è stata che, al momento, non è stato ricevuto alcun atto di ’chiamata in causa’. Si riserva dunque ogni eventuale commento non appena sarà in possesso della notifica e degli atti.