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Il calvario di Lavinia Rischio prescrizione

Malore della madre in aula quando è stato disposto il rinvio dell’udienza . La bimba era stata investita

Processo a rischio prescrizione per Lavinia, figlia del nostro collaboratore Massimo Montebove. La piccola non solo combatte ogni giorno per sopravvivere, visto che si trova in stato vegetativo a causa di un incidente occorsole all’asilo nido nel 2018, quando aveva 16 mesi, dimenticata nel parcheggio dalla maestra Francesca Rocca e investita dalla macchina guidata da una giovane, Chiara Colonnelli. Oggi, che ha 4 anni e mezzo, Lavinia rischia anche di non avere giustizia in tribunale. La mamma, Lara Liotta, è stata colta da malore quando ha saputo dell’ennesimo rinvio dell’udienza del processo di primo grado, stavolta a primavera 2022. Processo che si svolge a Velletri, in provincia di Roma, dove vive la famiglia Montebove.

"Nonostante i tempi del rinvio siano nella norma - spiega l’avvocato dei genitori, Cristina Spagnolo - il rischio della prescrizione è reale. L’istruttoria avrà inizio a quasi 4 anni dal fatto ed è prevedibile che vengano ascoltati oltre 30 testimoni con una possibile dilatazione dei tempi che potrebbero impedire al giudice di emettere una sentenza".

Un anno di indagini, 2 anni di stop delle udienze causa pandemia, rinvii di natura tecnica e problemi legati anche al cambio del giudice che segue la causa. Ovviamente una situazione che giova alla difesa delle imputate, in particolare della maestra che è stata rinviata a giudizio per abbandono di minore. La bimba trascorre buona parte della sua giornata a letto, in una stanza trasformata in ospedale con macchinari come respiratore, pulsossimetro, aspiratore e pompa dell’acqua sempre a disposizione. È assistita da infermiere inviate dalla Asl di zona, anche se ultimamente ci sono carenze pure nei servizi domiciliari, con conseguenze impattanti per la vita di questa famiglia che ha altri 2 bambini: Edoardo di 6 anni e Margherita di un anno e mezzo.

"Per Lavinia - ha scritto su Facebook la mamma, Lara Liotta - nulla di ciò che ha nel fisico e di ciò che quella macchina le ha distrutto nella testa andrà prescritto. La sua fine pena è ‘Mai’, il nostro Amore in compenso è per sempre. Quando e se accadrà che il processo finirà con la prescrizione, niente potrà mai togliere le responsabilità di chi poteva e doveva evitare questa tragedia".