PINO DI BLASIO
Cronaca

Il Biotecnopolo ’batte’ tre colpi Richiesti 115 milioni al Ministero

Sono la prima tranche della dote del centro antipandemico. In cassa i 9 milioni 2022, via al dottorato nazionale

Il Biotecnopolo ’batte’ tre colpi Richiesti 115 milioni al Ministero

di PIno Di Blasio

Il professor Silvio Aime, presidente della Fondazione Biotecnopolo, non è particolarmente preoccupato per i ritardi e i silenzi che stanno accompagnando la genesi e i primi passi sia del Biotecnopolo che del Centro Nazionale antipandemico. Anzi, lavorare mentre la politica locale e nazionale sono impegnate in campagne elettorali e dibattiti su come spendere i fondi del Pnrr, aiuta a compiere passi in silenzio e piazzare i primi mattoni dell’edificio che dovrebbe essere la culla del futuro di Siena e della sicurezza sanitaria del Paese.

"Noi abbiamo già compiuto azioni importanti - conferma il presidente Aime - a cominciare dall’approvazione all’unanimità, nell’ultima seduta del consiglio d’amministrazione, del bilancio preventivo 2023. Nella riunione precedente avevamo dato il via al piano delle attività della Fondazione, siamo quindi nelle condizioni di poter operare senza problemi. Se si ragiona in termini di finanziamenti, abbiamo avuto accesso solo alla prima tranche dei fondi previsti dalla legge, 9 milioni di euro stanziati per il 2022. Somma che ci ha consentito di avere un fondo cassa necessario per avviare la macchina del Biotecnopolo".

Sembrano passaggi burocratici, in pratica sono la prova dell’esistenza in vita della Fondazione. Corroborata ancor di più da un altro passaggio ufficiale nei confronti del Governo e dei quattro ministeri che sono i soci fondatori. "A fine febbraio - rivela il professor Aime - abbiamo presentato la richiesta al Ministero della Salute per avere la prima tranche del finanziamento previsto per il centro nazionale antipandemico. La dote complessiva è stabilità in 340 milioni di euro dalla legge istitutiva, noi abbiamo chiesto 115 milioni. Stilando un piano di spesa calendarizzato per i prossimi mesi. Sempre nell’ultimo consiglio abbiamo approvato una delibera per incaricare l’Università di Siena di attivare un dottorato nazionale, utilizzando anche i cofinanziamenti al 50% del Pnrr".

Tutte mosse sorprendenti, soprattutto se andranno a buon fine. Il Ministero dovrebbe mettere a disposizione un terzo della dote complessiva per il centro antipandemico, che sarà focalizzato a mettere a punto vaccini e anticorpi per combattere le pandemie e l’antibiotico resistenza. Mentre l’Università di Siena, con il rettore Roberto Di Pietra che aspetta solo la delibera per cominciare a tessere la tela con le altre università. Il dottorato nazionale, che dovrebbe partire con 30 borse finanziate per poco meno di un milione e mezzo di euro dal Biotecnopolo e per l’altra metà dai fondi Pnrr, dovrebbe spaziare dai campi di intervento non toccati dal Cnap: dalla diagnostica agli antivirali passando per le particelle lipidiche necessarie per i vaccini. E chi intravede in questi campi un’apertura alle aziende del territorio, dalla Philogen dei fratelli Neri focalizzata sugli antivirali, alla Diesse di Boggetti, vocata alla diagnostica, è nell’ottica giusta. Anche perché quei dottorati riguarderanno tutte le università consorziate al progetto Biotecnopolo. La mossa più indovinata per dare un respiro nazionale alla Fondazione. Che per ora si dedica agli anticorpi e ai vaccini, ma così avrebbe un piede anche negli antivirali e nei diagnostici, che potrebbero diventare terreno di sperimentazione nei prossimi anni. Per questo i ritardi sui fondi Pnrr non preoccupano i consiglieri del Biotecnopolo. Che sono in attesa anche delle scelte dei ministeri per definire il board della Fondazione.