Guide Agt contro la nuova legge: "Così la professione è penalizzata"

SIENA Malcontento da parte delle guide turistiche locali per il Ddl approvato definitivame...

Malcontento da parte delle guide turistiche locali per il Ddl approvato definitivamente il 7 dicembre dalla Camera, che disciplina e regola la professione. I principali motivi di scontento riguarderebbero la mancata specializzazione di ambito territoriale o tematico e i nuovi costi a carico del singolo professionista. "Il problema è nato 10 anni fa con la legge Bolkestein – spiega Sabrina Materazzi, guida turistica e membro del consiglio direttivo di Agt Toscana –. In quell’occasione è deciso per la prima volta che la validità del titolo sarebbe stata ’nazionale’. Con il Ddl si fa un passo avanti introducendo la figura della ‘guida d’Italia’ e un elenco nazionale delle guide abilitate. La legge è tuttavia contraddittoria perché dà una definizione di guida turistica incentrata sulla conoscenza dei territori e delle loro peculiarità".

Fino ad oggi sia la formazione sia l’esame di abilitazione vertevano su uno specifico ambito territoriale, mentre il Ddl cambia le carte in tavola. "Chi si è già formato potrà esercitare a livello nazionale pur avendo una qualifica solo di tipo provinciale o regionale – dice Materazzi –. Questo comporta una dequalificazione della figura della guida turistica, per cui è impossibile conoscere tutto il patrimonio culturale nazionale come può invece conoscere quello di un territorio". La legge toglie inoltre la possibilità per le guide di seguire le visite didattiche delle scolaresche e introduce l’obbligo di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile di terzi. "È assurdo perché l’assicurazione viaggi è da sempre a carico del Tour operator – commenta Materazzi –. In più ci obbliga a un aggiornamento professionale triennale obbligatorio, a pagamento, anche se non abbiano neanche un albo nazionale, ma un semplice elenco".

Le guide Agt espimono dunque preoccupazione per una possibile decadenza qualitativa, remunerativa e occupazionale: "La nuova legge va a discapito della qualità del servizio e genera un gap occupazionale, non siamo soddisfatti".

Eleonora Rosi