Gli ultimi eventi della rassegna. La festa dei rossi

Franceschelli, senatore e sindaco di Montalcino: "Le mode cambiano, i primati non valgono per sempre"

Gli ultimi eventi della rassegna. La festa dei rossi

Gli ultimi eventi della rassegna. La festa dei rossi

Silvio Franceschelli sta tornando da Verona, dopo il week end passato al Vinitaly, con tanto di foto social negli spazi del Nobile di Montepulciano. "Non provi a fare facili ironie - è la sua pronta risposta -, ho visitato tutti gli stand dei vini della Toscana. A cominciare dal Brunello e dal Rosso di Montalcino, toccando anche il Chianti e tutti gli altri".

Lei ha giocato tre parti in commedia al Vinitaly. La prima è in veste di sindaco di Montalcino. Cosa pensa dello studio con Prometeia sul vino che ha salvato tanti centri, compreso il suo, dall’abbandono?

"Condivido quelle analisi che riguardano tante aree interne in Italia. Senza produzioni agricole di qualità, che spesso corrispondono al vino, non ci sarebbe stato sviluppo, ma un inesorabile declino. Alle produzioni agricole si è accompagnata, poi, la crescita del turismo del vino. Che, stando allo studio, è un fenomeno partito proprio a Montalcino, con la prima cantina aperta ai turisti nel 1948".

Il vino di qualità ha conservato anche la bellezza dei territori, aiutando voi sindaci...

"L’agricoltura, purtroppo, ha margini economici risicati, ci si guadagna pochissimo. Il vino è stato il propellente che ha consentito a tanti territori, compreso il mio, di avere agricoltori custodi della terra. Conservano il paesaggio, lo abbelliscono con produzioni di livello, ma per farlo gli agricoltori custodi hanno bisogno di utili. Sono arrivati grazie al vino".

Il vino che produce ricchezza è un fenomeno recente. Fino agli anni ’80 il Brunello era un nettare per pochi.

"Vale per tutti i vini, dal Barolo a Bolgheri. E’ un fenomeno più vasto ed è legato ai mercati internazionali. L’agricoltura italiana nel dopoguerra era focalizzata sul grano. Quando la fame è passata, i vini che erano un affare da élite, hanno scoperto nuovi Paesi e nuovi mercati. Il Brunello è diventato re dei vini negli anni Ottanta perché ha conquistato il mercato americano".

Anche lei dà il merito ai Mariani e a Villa Banfi?

"La svolta è stata fatta con l’apertura dei mercati internazionali. Non c’è stato un solo pioniere esportatore".

Vinitaly ha registrato una crisi dei vini rossi?

"Ci sono trend ciclici, mode che cambiano. I bianchi vanno di più perché sono legati agli aperitivi. I vini di Montalcino devono crescere facendo leva sempre di più sulla qualità che sulla quantità. Come tutti i territori del resto, da Montepulciano al Chianti. La qualità consente di avere margini superiori che possano attutire gli effetti dei cambiamenti climatici. Ogni primato vale per oggi, mai per sempre".

Da sindaco di Montalcino, come vede il Brunello?

"Lo stato di salute è buono, è un vino da invecchiamento, da collezione. Non risente della stagionalità. Inoltre sono aumentate anche le vendite in loco, non solo quelle all’estero".

Indossi i panni da ex presidente della Provincia e valuti gli altri vini senesi....

"Ho parlato con tanti imprenditori, veniamo tutti da un’annata difficile. Ma i valori che le varie denominazioni hanno toccato nel 2023 sono più che buoni. C’è ancora lavoro da fare per consolidare ciò che abbiamo, ma si percepisce fiducia".

Ora tocca al senatore Franceschelli. Da tutore delle aree interne e dell’agricoltura, ci sono nuove leggi in vista?

"Per le aree interne è stata approvata la legge quadro dell’agricoltore ’custode del territorio’. Una cornice legislativa dentro la quale ci può essere tanto, dalla salvaguardia del paesaggio alla sicurezza idrogeologica. Per la tutela dei vini, dovremo fare un’operazione culturale. Stiamo vivendo una fase di passaggio, non si possono tutelare le esportazioni per legge, viste le regole del commercio mondiale. Dobbiamo puntare sulla qualità e sulla cultura del cibo buono e salutare. Quindi investire sull’agricoltura di precisione, sulla sostenibilità, sull’uso intelligente dell’acqua.

La rotta sarà tracciata dall’indagine conoscitiva sull’agricoltura italiana, che è all’esame della commissione".