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Giù i pini, masterplan per le Mura e nuove specie "Il verde del futuro a prova di clima tropicale"

Dal rinnovo di viale Bracci e strada Massetana, al monitoraggio delle 500 piante a rischio fino al piano di rinascita della Fortezza. Palazzo Pubblico alle prese con una foresta urbana di 16mila alberi: "Monitoraggio, costi e interventi. Ecco cosa succederà"

La spina ficcata nel fianco del Comune è un ago. Come quelli degli oltre 120 pini presenti su un patrimonio arboreo che, escluse aree boschive e strappi verdi sulle scarpate, conta più di 16mila piante ad alto fusto. Quegli aghi pungono le casse di Palazzo Pubblico e, solo entro la fine dell’anno, costeranno almeno 450mila euro. Il motivo? Clima sempre più tropicale, violenti acquazzoni e downburst sono killer perfetti per le radici dei pini. "Non affondano in profondità – spiega l’assessore al Verde, Silvia Buzzichelli – ma si sviluppano orizzontalmente e l’albero prima di cadere, non dà segni di cedimento". In poche parole, troppo fragili per resistere alle frustate di vento e pioggia. Gli alberi abbattuti e sostituiti dal 2019 a oggi sono stati 350. Ma i pini danneggiati e falciati dal maltempo e trasformati in bombe di legno cadute in strada e sulle auto sono stati 8. Il nervo più scoperto è viale Bracci dove i pini da sostituire perché giudicati non sicuri dalle perizie sono 33, di cui 9 già abbattuti. L’operazione è delicata. "Si trovano – spiega l’assessore – sulla parte destra del viale in direzione ospedale. L’intervento di sostituzione ha un quadro economico di 450mila euro. Di questi 90mila serviranno per il verde e la piantumazione che avverrà con dei platani, in modo da rendere il viale ’simmetrico’ con l’altro filare e sfruttare la loro capacità di assorbire inquinamento". Ma il grosso della spesa sarà per le opere stradali. Tutta ’colpa’ delle radici dei pini.

"L’intervento si intreccia con l’assessorato ai Lavori Pubblici perché le radici dei pini hanno danneggiato l’asfalto, lì come in altri punti della città". Rimetterlo in sesto, rifare i marciapiedi costerà altri 360mila euro. "Puntiamo a concludere gara e affidamento dei lavori entro la fine dell’anno". L’obiettivo: chiudere la partita entro primavera 2022. L’altro ago nel fianco è in strada Massetana dove i pini da pensionare sono più di 60. "La volontà qui – spiega ancora Buzzichelli – è affidare i lavori e dare il via al rifacimento della strada che conduce a Porta San Marco". Anche qui asfalto e radici dovranno andare di pari passo. E il conto rischia di fare il bis con le cifre a cinque zeri di viale Bracci. "Il resto delle alberature viene monitorato a ciclo continuo dalla squadra del verde del Comune. Ora sono circa 500 gli alberi giudicati più a rischio dai tecnici, ma non esistono situazioni di particolare criticità. Il patrimonio è in buona salute. Quello che più lo può esporre a rischi è il lungo periodi di siccità passato che rischia di aver indebolito la tenuta delle piante. Soprattutto per i pini. Non si tratta di specie autoctone, ma piantate durante il Novecento che, oggi, iniziano a dare segni di debolezza e mai curate da nessuna amministrazione". L’altro fronte aperto del verde, si gioca sulla Fortezza, le mura e la loro ripulitura da alberi, verde selvaggio e radici spericolate cresciute sui mattoni. Una missione, per le sole casse comunali, quasi impossibile. "Nel 2020 – spiega l’assessore – abbiamo fatto un saggio preliminare con una ditta specializzata che ci ha proposto la pulizia con gli enzimi, ma il costo era insostenibile con risorse proprie. Erano necessari più di 10 milioni di euro. Inoltre mura e Fortezza sono beni vincolati e il Comune non può effettuare una semplice ripulitura, togliere erba e radici rischia di indebolire la malta e farla cedere. Né in ambito urbano, come ad esempio in piazza del Campo, può essere usato diserbante".

La soluzione? Attendere risorse europee o bandi della Regione. Palazzo Pubblico di recente ha affidato alla Urban Life, società fiorentina, il compito di redigere un masterplan per la rinascita dei 7 km di Parco delle Mura e della Fortezza, grazie ai 55mila euro provenienti dal bando Foat della Fondazione Mps. La cifra servirà solo alla progettazione del piano. Una volta terminato e infilato nel cassetto, Palazzo Pubblico dovrà riuscire a intercettare i fondi di Bruxelles messi a disposizione per le città murate. E togliersi per sempre quella spina dal fianco.

cla.cap