Geotermia, concessioni e scadenze "Chiesta proroga al ministero"

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Ci sono anche le concessioni geotermiche di Chiusdino e Piancastagnaio fra quelle che scadranno nel 2024. Il dato emerge da un’interrogazione del consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) rivolta all’assessore all’Ambiente, Monia Monni mercoledì scorso in consiglio regionale. Al centro dell’interrogazione la predisposizione del nuovo bando di gara pubblica per il rinnovo delle concessioni. Con l’interrogazione si chiedeva di conoscere "il termine esatto entro il quale scadranno le concessioni attualmente in vigore"; se la Regione abbia "già attivato il percorso formale per indire il nuovo bando di gara" e quale sia "il periodo temporale entro il quale verrà pubblicato l’avviso ed eventualmente entro quale termine verranno assegnate le nuove concessioni". Le scadenze delle concessioni, dichiara l’assessore, sono allineate al 2024. "In Toscana sono presenti 33 centrali attive, dislocate in otto concessioni geotermoelettriche in scadenza, il cui titolare è Enel Greenpower Italia Srl: si tratta di Bagnore, Canneto, Chiusdino, Larderello, Lustignano, Piancastagnaio, Riosecco e Travale".

La Regione ha avviato uno studio propedeutico, "per il quale è in corso di definizione un accordo di collaborazione scientifica con Cnr-Igg (l’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche, ndr) ente che possiede un know-how riconosciuto a livello internazionale", ed è in corso la formalizzazione di un gruppo di lavoro all’interno della Regione per la predisposizione della gara. "Ci muoviamo su due binari paralleli: da una parte la continua richiesta della possibilità di proroga e parallelamente ci stiamo strutturando per fare la gara. Sulla possibilità di proroga, dice ancora Monni, "ho discusso anche ieri con il ministro, che ha dichiarato quanto meno la disponibilità a valutare quali possano essere le strade per venire incontro alle esigenze dei territori toscani, a differenza del precedente ministro, che invece aveva avuto una chiusura netta".

L’assessore mette in evidenza "l’estrema complessità del procedimento in corso", per una gara il cui valore complessivo presunto "risulterà molto elevato, superiore a tutte le gare finora gestite dalla Regione Toscana, senza che peraltro esista una esperienza in materia neppure a livello nazionale". Il 6 ottobre scorso è stata rinnovata la richiesta di proroga al ministero dell’Ambiente.