REDAZIONE SIENA

Siena, frusta il figlio con il cavo elettrico

Padre sotto processo per maltrattamenti e lesioni. La vittima è stata trasferita in una casa protetta

Violenza sui bambini (foto di repertorio)

Siena, 19 febbraio 2022 - Non aveva usato una frusta vera e propria per strigliare il figlio. Si era servito di un cavo elettrico per punirlo lasciandogli segni ben visibili sulla schiena e sui glutei. Lesioni che avevano richiesto diversi giorni per rimarginarsi. Dolore fisico e anche a livello morale.

Un padre di 46 anni, straniero, per quella violenza è finito sotto processo per maltrattamenti nei confronti del ragazzo, tuttora minorenne. Una brutta storia, una famiglia che è ’esplosa’. Ed ormai si è divisa: l’uomo, difeso dall’avvocato Manfredi Biotti, si trova all’estero. E la matrigna del ragazzino, che avrebbe dovuto testimoniare ieri e che non vive più con l’imputato, non si è presentata davanti al giudice Grandinetti.

Quanto al giovane – a cui il gip ha nominato una curatrice speciale, l’avvocato Rossella De Franco, rappresentata in aula da Monia Salvadori – vive in una casa protetta in Toscana. Il processo è stato rinviato e a breve arriverà la sentenza che non potrà certo sanare il dolore che si nasconde dietro la vicenda.  

I fatti risalgono al 2019, il ragazzino è ancora molto giovane ma ormai adolescente. Vive in un paese della nostra provincia. Accadeva, secondo quanto emerso, che il padre lo picchiasse persino davanti agli altri figli, anch’essi piccoli. Un trattamento che, secondo l’accusa, avrebbe avuto un intento educativo. Volavano schiaffi, e quando superava il limite lo avrebbe costretto a togliersi la maglietta e persino i pantaloni. Una specie di fustigazione, con frustate assestate con un cavo elettrico sulla schiena e anche sulle gambe. Era stato medicato e giudicato guaribile in dieci giorni. Era andata avanti così un paio di mesi finché il ragazzo alla fine era stato protetto ed allontanato dalla famiglia.

C’è un retroscena molto delicato. Perché sentito a sommarie informazioni l’uomo aveva detto che quelle punizioni era dovute al fatto che il figlio aveva fatto delle avances alla sorellina piccola. Parole gravissime, da cui era scaturito un procedimento davanti al tribunale dei minori da cui il ragazzo è uscito assolto. Quindi va avanti il processo per maltrattamenti nei suoi confronti ma anche per il reato di lesioni aggravate.