Fronteggiamenti in Piazza Fra i testimoni tre ex sindaci

Si è aperto il processo per i fatti del 2 luglio 2018 fra Nicchio e Valdimontone. Eccezioni delle difese dei 17 contradaioli rigettate. Si entra nel vivo a gennaio

Un processo storico quello che si è aperto ieri alle 9 davanti al giudice Simone Spina. Perché per i fronteggiamenti Nicchio-Valdimontone del 2 luglio 2018 in Piazza viene contestata non solo la rissa ma anche, per la prima volta, la resistenza a pubblico ufficiale in quanto secondo la procura avrebbero spintonato agenti della municipale e un carabiniere per proseguire il fronteggiamento. Da entrambi i reati devono difendersi 12 dei 17 contradaioli imputati, 11 dei quali del Nicchio e gli altri 6 del Valdimontone.

Il copione in aula (dove c’erano tra gli altri anche l’ex capitano dei Servi Franco Morandi e il priore dei Pispini Giovanni Arduini) è quello già visto nel processo che è ancora in corso per i fatti del 2015. I difensori vanno all’attacco. Inizia l’avvocato Fabio Pisillo, che insieme al figlio Giulio assiste quattro montonaioli, mentre gli altri due sono seguiti da Daniela Marrelli. Eccepisce la nullità dell’avviso di conclusione indagini, sottolinea che per quanto riguarda i video da cui si è risaliti all’identità dei contradaioli ora imputati questi in realtà sono frammenti. "Sono stati operati dei tagli e una selezione – osserva Pisillo – rispetto al materiale più ampio che doveva essere messo a disposizione. Dai video completi si potevano anche trarre elementi a favore delle difese". "Il comportamento, in vicende che riguardano il reato di rissa, deve poter essere valutato nella sua completezza", rivendica poco dopo l’avvocato Luigi De Mossi che difende i nicchiaioli. "Occorre valutare se ciascuno ha partecipato – prosegue –, se si sono difesi". De Mossi pone l’accento anche sulla genericità dei fatti descritti nei capi d’imputazione. Subito ribatte il pm Sara Faina che segue anche il processo per i fronteggiamenti del 2015: "Nel fascicolo ci sono integralmente i video usati per i frame. Il materiale è completo".

Il giudice Spina taglia la testa al toro. Non accoglie le eccezioni e dichiara aperto il dibattimento. Fissando anche un tris di udienze: s’inizia il 13 gennaio 2023 con i primi testimoni, ossia gli uomini della Mobile e dei carabinieri che hanno indagato. Quindi si prosegue il 3 e il 17 febbraio. De Mossi chiede di sentire il consulente informatico Massimo Iuliani e quello storico Duccio Balestracci, l’avvocato Pisillo si avvarrà per temi storico-antropologici e dell’importanza identitaria della Festa della professoressa Gabriella Piccinni e del professor Fabio Mugnaini. L’ingegnere Michele Vitiello, esperto di informatica forense, sarà chiamato in causa per il ’nodo’ dei video. Fra i testimoni in lista Luca Luchini e Roberto Martinelli, tre ex sindaci quali Roberto Barzanti, Maurizio Cenni e Bruno Valentini, gli allora barbareschi di Valdimontone e Drago (Contrada vittoriosa quel 2 luglio 2018) saranno sentiti per il tema del deflusso dalla Piazza. Anche l’ex comandante della Municipale di Siena Simona Sestini figura nella lista testi.

Laura Valdesi