ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Export, frenata della farmaceutica: "Flessione dopo anni di crescita"

Calo complessivo del 13 per cento in provincia, tiene la camperistica, ancora in crescita il vino

Massimo Guasconi e Marco Randellini, presidente e segretario della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, analizzano i dati relativi all’export in provincia di Siena relativi al 2024

Massimo Guasconi e Marco Randellini, presidente e segretario della Camera di Commercio di Arezzo-Siena, analizzano i dati relativi all’export in provincia di Siena relativi al 2024

Mentre aleggia quotidianamente lo spettro dei dazi minacciato da un mercato florido come quello statunitense (ieri Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana ha ribadito che "le minacce di Donald Trump di mettere un dazio del 200% sui vini europei rischierebbero di danneggiare pesantemente le esportazioni delle etichette toscane"), i numeri dell’export 2024 evidenziano per la provincia di Siena una flessione del 13,2%, sostanzialmente tutta da imputare al farmaceutico. Il settore è diminuito di circa il trenta per cento lo scorso anno, attestandosi a poco più di due milioni di euro (con un perdita in valori assoluti di circa 900 milioni), una brusca frenata che arriva però dopo anni di crescita a tre cifre e che dovrebbe preludere a un rilancio anche grazie alle annunciate nuove possiblità di crescita produttiva.

Tiene invece la camperistica, altro settore cresciuto molto negli ultimi anni (+1,4% a 672 milioni di euro) e cresce del 15,5% (a 486 milioni di euro) proprio il settore del vino, con aumento proprio negli Stati Uniti (,16,7%), Canada (+76,2%) e Germania (+23,9%).

"La flessione nel 2024 della farmaceutica – osserva Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio di Arezzo-Siena – è sicuramente importante ma va inquadrata in un contesto di medio periodo che era stato caratterizzato da incrementi assolutamente eccezionali (nell’arco di due anni il valore delle esportazioni si era quasi triplicato), per cui la correzione osservata non intacca più di tanto i progressi degli ultimi anni. Il polo farmaceutico senese, con la sua produzione di farmaci e vaccini rappresenta peraltro un’eccellenza che rafforza la rete sanitaria italiana, andando oltre il pur significativo impatto economico". Più in general, per Guasconi, è già tempo di guardare al nuovo anno, quando c’è "il rischio che le tensioni geopolitiche e soprattutto l’escalation della guerra commerciale in atto, con l’imposizione generalizzata di dazi, possa rendere le produzioni italiane meno competitive sui mercati esteri".

E a proposito della questione vino, pochi giorni fa il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a Siena per l’evento di Qualivita, aveva sostenuto che i prodotti di qualità come quelli enologici italiani potrebbero risentire meno di eventuali dazi Usa. Sulla stessa linea Marco Randellini, segretario della Camera di commercio di Arezzo-Siena, quando osserva che "la produzione senese, caratterizzata da vini di alta fascia, sembra al momento non risentire delle difficoltà che stanno interessando altri territori, italiani ed europei, alle prese con una serie di fattori che stanno influenzando negativamente il mercato, a iniziare dalle trasformazioni delle abitudini di consumo delle bevande alcoliche".

Ma sul fronte vino, la presidente di Coldiretti Letizia Cesani ricorda che "l’annuncio del presidente Usa di imporre una tariffa aggiuntiva su rossi, bianchi e champagne manderebbe di fatto in sofferenza il nostro vino, compromettendo un percorso di grande crescita che ha portato, solo nell’ultimo anno, all’aumento del 10% delle vendite oltreoceano".

Gli Stati Uniti sono il secondo mercato per valore per le etichette regionali mentre il vino è il secondo prodotto più richiesto tra quelli Made in Tuscany solo dietro all’olio extravergine. "Le nostre Doc vinicole sono uniche e non sostituibili – afferma Cesani – ma l’applicazione dei dazi potrebbe portare fuori prezzo anche le denominazioni di maggiore diffusione riducendone il quantitativo esportato".