
L’esame di maturità 2022 sarà un ritorno alla normalità per gli studenti classe 2003. Dopo due anni di didattica a distanza, ritorni in presenza a singhiozzo, distanziamento, mascherina in classe, regole sulle quarantene cambiate svariate volte, la prima lezione che hanno appreso da maturandi è che si può tornare di punto in bianco alla normalità senza realmente esserlo. Saranno in 2246 a svolgere in provincia di Siena questa maturità tradizionale, e già fra loro c’è aria di tempesta.
"Il 2001 con 4 mesi di Dad ha fatto la maturità con solo l’orale. Il 2002 con un anno e mezzo di Dad ha fatto solo l’esame orale. Noi 2003 dopo un triennio di pandemia, faremo lo scritto". Dicono alcuni studenti appena usciti da scuola. La decisione di fare di nuovo il classico tema e una seconda prova diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina, non è stata accolta da brindisi e sorrisi. In realtà la scelta del ministro Patrizio Bianchi di reintrodurre entrambi gli scritti sia nel primo ciclo che nel secondo oltre a non stare bene agli studenti e a molti professori, non piace neanche all’associazione nazionale presidi.
"Ci auguriamo che il ministro ci ripensi e tolga la seconda prova agli esami di maturità", afferma il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp), Antonello Giannelli. I dirigenti scolastici delle scuole senesi, invece, si dividono fra favorevoli e contrari. "Sono favorevole a questo ritorno alla normalità - sottolinea Alfredo Stefanelli, dirigente scolastico dell’Istituto Sallustio Bandini -, non c’è maturità senza le prove scritte. Altrimenti tanto vale eliminarla se deve essere solo una prova orale come quella degli scorsi due anni. Chiaramente bisognerà considerare che gli studenti arriveranno con una preparazione diversa rispetto a quella degli studenti del passato. Le commissioni avranno per questo un ruolo fondamentale".
Sulla stessa linea è anche la dirigente scolastica dell’Istituto Agrario Bettino Ricasoli Nadia Riguccini. "Sono contenta – afferma - che si ritorni alla normalità, ma questi ragazzi non potranno essere paragonati a quelli che hanno avuto un percorso lineare".
"Io sono favorevole – aggiunge anche Marco Mosconi, dirigente scolastico dei Licei Poliziani -. Adesso bisognerà comunque capire come si svolgeranno queste seconde prove. Gli studenti sono preoccupati, volevano solo una prova, ma è giusto capire bene il loro livello di preparazione con le nostre commissioni interne che conoscono bene il loro percorso".
Mette in primo piano, invece, solamente i tanti dubbi la dirigente scolastica del Liceo Scientifico Galileo Galilei, Adele Patriarchi. "Ce lo aspettavamo questo ritorno alla normalità, ma qualche dubbio c’è, in primis dal punto di vista della sicurezza – sottolinea Patriarchi-. Ancora una volta noi presidi dobbiamo fare in modo che tutto vada liscio e quindi saremo chiamati nuovamente ad una dura sfida. L’obiettivo sarà far svolgere questo esame in totale sicurezza, speriamo solo che le indicazioni ci arriveranno in tempo. Inoltre, non bisogna dimenticare l’aspetto legato alla fragilità di questi ragazzi che hanno sofferto più di altri la pandemia. Speriamo non sia l’ennesimo problema che si aggiunge alla loro situazione già molto complessa". Ci si affiderà, dunque, ancora una volta all’organizzazione dei dirigenti scolastici e alla benevolenza e al buonsenso degli insegnanti, che si troveranno a giudicare alunni e alunne tendenzialmente più fragili. Che lo diano a vedere o meno. Alunni e alunne che arriveranno al mese di giugno tuffandosi in una normalità che dentro alla scuola non esiste ancora.
Simona Sassetti