Droga nei boschi: scatta il blitz. Controllo in via don Minzoni, due spacciatori arrestati

Tutto è partito dalla segnalazione di un’auto con targa francese che girava a Siena e dintorni. I pusher erano fuggiti a Chiusdino. Trovati con l’eroina e materiale per confezionare.

di Laura Valdesi

SIENA

Erano due presunti spacciatori tunisini gli uomini portati venerdì sera in questura dai poliziotti al termine di un blitz antidroga. Le macchine della Mobile avevano colpito l’attenzione di tanti senesi, consapevoli che dietro quella fibrillazione si nascondesse qualcosa di importante. Di serio. E’ stato infatti assestato un altro colpo allo spaccio, che avviene probabilmente nei boschi della nostra provincia, diventati le vere piazze dove si cedono e comprano stupefacenti.

Tutto è nato da una macchina con targa francese. Gli uomini del vice questore aggiunto Riccardo Signorelli avevano ricevuto infatti segnalazioni di questa vettura. Così si erano messi a verificare il percorso attraverso il sistema di videsorveglianza sia della città che extra moenia. L’intuzione era giusta: quella vettura si aggirava nelle zone che i poliziotti ormai conoscono bene appunto come piazze di spaccio, poste sia alle porte di Siena che in altre aree del territorio dove certo i boschi non mancano. E dove hanno già compiuto altre operazioni per debellare il fenomeno.

Poi la ciliegina sulla torta quando hanno saputo che la notte di giovedì la fantomatica macchina con targa francese aveva forzato un posto di controllo dei carabinieri a Chiusdino. Era riuscita a darsi alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

I due tunisini l’avevano fatta franca ma hanno osato troppo. Perché gli uomini della Mobile sono stati allertati che proprio la vettura che cercavano si trovava in viale don Minzoni. Qui sono riusciti a bloccarli per effettuare un controllo dei due extracomunitari trentenni che, si è scopoerto dopo, risultavano destinatari di un decreto di espulsione che era stato emesso dalla questura di Pisa. Uno addirttura risaliva al 2015: era rimasto dunque in Italia altri nove anni nonostante quella disposizione.

Ma questa volta il ’gioco’ per loro era terminato. I poliziotti hanno trovato ai due un etto di eroina diviso in quattro involucri e 1600 euro in contanti e banconote di diversi tagli. Con forte probabilità frutto dello spaccio. E quando sono andati a fare la perquisizione in casa di uno degli arrestati è saltato fuori materiale da taglio e per confezionare la droga. Di qui l’arresto: sono reclusi a Santo Spirito a disposizione dell’autoritòà giudiziaria.