
di Massimo Cherubini
Alla soglia dei quarant’anni di attività il Bar Jolly di Abbadia San Salvatore chiude. Oggi gli ultimi caffè e gli ultimi tramezzini, accompagnati dai saluti dei clienti. In attesa che si facciano avanti acquirenti visto che l’attività è in vendita.
Ma Bruno Patrizi e la moglie Danila si mettono a riposo. Dopo quarant’anni, forse anche quarantuno. Infatti l’inizio dell’esperienza commerciale di Bruno e della moglie inizia nel 1981. Quando rilevarono la ’Gelateria Artigianale’ che si trovava in via della Pace. Ci vollero due anni per mettere a punto tutti i trasferimenti delle licenze. A inizio 1983 la gestione della famiglia Patrizi è a pieno titolo. In questi locali, zona di scorrimento, ufficio postale accanto (che poi verrà trasferito) le cose vanno piuttosto bene.
"Nel 1996 – racconta Bruno – dovemmo trasferisci perché il contratto di affitto era scaduto. Avevo acquistato un locale in via Galliano dove decidemmo di aprire il nuovo bar. Posizione più decentrata. Devo dire che l’inizio andò bene, molti clienti ci seguirono. Tra i nuovi avventori tante signore. Tra le prime a frequentare un bar. Non a caso nei primi anni il Bar Jolly (nome preso dalla qualità del caffè servito al pubblico) veniva chiamato il ’Bar delle Donne’. Proponemmo colazioni salate, moderne. Tramezzini, ciaccine ripiene. Insomma, seppur in una zona meno centrale, il nostro lavoro lo facevamo".
Nel corso degli anni a dar man forte a Bruno e Danila, è arrivata anche la figlia Debora. Poi quest’ultima alcuni anni fa ha preso una strada diversa: impossibile assumere del personale, il fisico con i primi acciacchi, hanno portato alla decisione prima di vendere, poi, visto che non c’erano offerte ritenute interessanti, quella di chiudere.
"Il Covid prima – dice ancora Bruno – il caro energia poi, ci hanno tagliato definitivamente le gambe. Per alcuni mesi abbiamo pagato anche tremila euro di bollette per consumi di energia elettrica. Durante il lockdown abbiamo comunque pagato fino a 900 euro al mese di elettricità. Come tanti la pandemia ci ha messo a terra. Ora – conclude Bruno – speriamo che il nostro Bar trovi nuovi gestori. Noi la nostra bella esperienza, piena di problemi ma anche di tante soddisfazioni l’abbiamo terminata".
Da lunedì prossimo Bruno dedicherà buona parte del suo tempo libero alla passione per auto e moto d’epoca. Facendo anche il nonno visto che ci sono cinque nipoti, tre di questi piccoli. C’è da giurare che i clienti del Bar Jolly lo rimpiangeranno.