Donna colpita da fulmine in spiaggia. Salvata da un geometra senese

Luca Mosconi, 50 anni, si trovava in vacanza con la famiglia ad Alba Adriatica in Abruzzo "Ho fatto il massaggio cardiaco alternandomi con un signore per 20 minuti. Poi il defibrillatore".

"Era la prima giornata di vacanze al mare, ad Alba Adriatica, in Abruzzo. Mi sono ritrovato a vivere una sequenza da film. Ce l’abbiamo messa tutta, speriamo che vada a finire bene", dice Luca Mosconi, 50 anni, geometra torritese che ora vive a Guazzino. Nella voce si percepiscono ancora l’emozione e le sensazioni forti suscitate dai soccorsi prestati a tre donne colpite da un fulmine in spiaggia. In particolare ad una, 44 anni, che abita nella località balneare. E’ molto grave, si trova adesso all’ospedale di Teramo. Ma se ancora il suo cuore batte lo deve al sangue freddo, al coraggio e all’altruismo del geometra torritese.

"Pensare che non sono venute neppure due gocce di pioggia. C’era in lontananza un temporale, si sentivano i tuoni. Facevamo il bagno con mia moglie i due figli: abbiamo preferito uscire. Giusto il tempo di fare la doccia...", ricostruisce. E si è scatenato l’inferno. Quando si dice il classico fulmine a ciel sereno. C’erano le nubi ma anche il sole. Niente temporale. Un boato, sembrava una bomba: è stato il panico. "E’ caduto a una cinquantina di metri dalla spiaggia, verso le cabine. Lì giocano spesso i miei figli – ricostruisce Mosconi –; uno scintillio, mia moglie l’ha visto, poi è stato il fuggi fuggi generale. Tre donne sono rimaste a terra. Verso quella più anziana si è diretta lei, non riusciva a muovere le gambe però parlava, era a busto eretto. Poi c’erano altre due donne tre metri più avanti verso la strada, una cercava di tirarsi su e di parlare al telefonino, l’altra a faccia in giù nella sabbia. Siamo corsi a rigirarla. Ho fatto il corso Dae ma il defibrillatore purtroppo lì non c’era. Sono andati a cercarlo, uno in direzione di Alba e l’altro verso Tortoreto. Allora con un altro uomo ci siamo alternati, senza sosta, nel massaggio cardiaco. Quando dopo una ventina di minuti è arrivato l’apparecchio l’ho utilizzato ma la diagnosi che dava era sempre quella di continuare a massaggiare. Così abbiamo fatto finché non è arrivata l’ambulanza con l’infermiere e quindi una seconda con medico a bordo, credo dopo circa 25 minuti. Hanno iniziato loro il massaggio, effettuando tutte le manovre per salvarla. Sembrava che il polso non ci fosse più, invece l’hanno sentito così l’elisoccorso ha rigirato ed è atterrato. La donna è stata intubata, il cuore batteva. Sono volati verso l’ospedale di Teramo". Una sequenza mozzafiato. Drammatica. "Un’esperienza brutta, ha preso tre persone il fulmine. Ce l’abbiamo messa tutta, spero che vada bene", continua a ripetere il geometra torritese. Che riflette: "Penso che se insegnassero fin da piccoli ad usare il defibrillatore si salverebbero molte più vite".

Laura Valdesi