Don Gabbricci e Spalletti "La Toscana in Nazionale"

Il correttore della Contrada della Lupa è da undici anni cappellano della Nazionale. "Il nuovo ct mi ha chiesto subito di Siena e del Palio".

Don Gabbricci e Spalletti  "La Toscana in Nazionale"
Don Gabbricci e Spalletti "La Toscana in Nazionale"

La Toscana protagonista della Nazionale Italiana di calcio. Il cappellano degli azzurri dal 2012 è il senese Don Massimiliano Gabbricci che ha incontrato, pochi giorni prima dell’esordio degli azzurri con il nuovo staff, il tecnico toscano Luciano Spalletti. Un rapporto di vecchia data tra i due, ma anche una passione condivisa per la propria terra. Don Massimiliano, correttore della Lupa, ha vissuto la grande vittoria degli Europei nel 2021, gli anni dell’ex tecnico Roberto Mancini e gli ultimi mesi che hanno portato verso il nuovo staff.

Don Massimiliano, il suo rapporto con lo sport come nasce?

"Sono sempre stato amante dello sport e ho praticato per molti anni basket e calcio come portiere. In realtà sono tifoso della Fiorentina, mia mamma era di Castelfiorentino e mio babbo di Siena per cui ho sempre vissuto tra questi due luoghi. Fui mandato come viceparroco vicino alla stadio di Firenze e così diventai cappellano della Fiorentina. Poi sono stato nella comunità giovanile di San Michele a Firenze, lì ho trovato anche Francesco Disanto, ex giocatore del Siena. Poi nel 2012 Prandelli è diventato Ct e mi ha voluto come cappellano della Nazionale".

Come vive il rapporto con Siena e la sua Contrada?

"Sono lupaiolo da sempre, fin da ragazzo. Dal 2002 ho affiancato Don Sergio in Contrada. Mi ha insegnato veramente molto, abbiamo un bellissimo rapporto. Essere correttori e lupaioli è una grande emozione. Sono rimasto a Firenze fino allo scorso anno quando ho sentito il bisogno di tornare a Siena. Gli arcivescovi delle due città hanno compreso il mio desiderio di vivere nella città della mia storia e delle mie tradizioni. A Firenze sono stato bene, ma sentivo la mancanza di Siena, dove adesso sono direttore del Ricreatorio Pio II al Costone e assistente ecclesiastico del Csi. Credo molto nello sport, che per me ha un ruolo importante soprattutto nei giovani".

Oltre a vincere tre Palii, tra cui lo storico cappotto, da correttore della Lupa, ha anche vissuto il grande Europeo degli azzurri nel 2021.

"È stato un sogno. Un periodo difficile anche per il Covid. Infatti furono limitati molto gli spostamenti, dopo ogni partita la squadra tornava a Coverciano. Io sono stato sempre lì per oltre un mese. Lo staff di Mancini aveva creato un grande gruppo dal punto di vista umano, oltre che tecnico e sportivo. Un pensiero particolare va a Gianluca Vialli, che ho avuto la fortuna di conoscere. Ci siamo confrontati tante volte. All’interno del gruppo il mio è un ruolo spirituale, ma anche di confidenza e supporto. Si crea un legame forte soprattutto in momenti molto intensi, come prima di gare importanti".

La Nazionale ha appena cambiato lo staff tecnico, come sta vivendo questo momento?

"Personalmente con Mancini ho un buon rapporto, ci siamo sentiti dopo la sua decisione. Pochi giorni fa sono andato a Coverciano e ho incontrato il nuovo ct Luciano Spalletti. Ci conosciamo da tempo, essendo anche lui toscano ci siamo incontrati spesso in passato in vari eventi di beneficenza. Erano però diversi anni che non ci vedevamo e devo dire che ho trovato una persona molto consapevole del ruolo importante che ha assunto. Ha creato un bellissimo gruppo, si sente un po’ di Toscana! Quando sono arrivato mi ha detto: “ecco il castellano senese”, ricordando così le mie origini. Abbiamo parlato molto di Siena, che lui conosce bene, così come il Palio".

Di cosa in particolare?

"Mi ha chiesto dell’ultima Carriera, e di tutti i vari avvenimenti durante la corsa. Ha visto diverse volte il Palio, quindi conosce come si svolge la nostra Festa. Alla fine, durante la cena, in molti sono entrati nell’argomento, tra questi anche Gigi Buffon, capo delegazione. Anche lui lo conosco dai tempi di Prandelli, e ho subito ritrovato grande sintonia. Ho anche invitato Buffon per il prossimo Palio. In realtà Siena è sempre protagonista nei mie discorsi a Coverciano. Nel 2016, dopo il cappotto della Lupa, mi arrivarono tantissimi messaggi".

Come vive le gare degli azzurri?

"Luciano Spalletti dopo la cena a Coverciano mi ha chiesto di stargli vicino in questo momento, perché c’è la consapevolezza di dover ripartire con il piede giusto. Vivo queste gare con un po’ di emozione, è fondamentale che ci sia unione spirituale per poter portare la nostra Nazionale alla vittoria. A ottobre per il prossimo ritiro tornerò a Coverciano per stare vicino alla squadra".

Veronica Costa