Discarica abusiva a cielo aperto

C’è veramente di tutto in una località di campagna dove sono intervenuti gli uomini della guardia di finanza

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di Alessandro Vannetti

Accumulatori seriali scoperti in flagrante. C’è veramente di tutto, nella discarica abusiva a cielo aperto che i finanzieri della tenenza di Poggibonsi hanno messo sotto sequestro ieri in una località di campagna nei pressi di Colle. Ci sono, soprattutto, molti materiali pericolosi per l’ambiente e non solo, in evidente stato di abbandono e senza alcuna protezione contro l’inquinamento ambientale: quello che non c’è sono le autorizzazioni di legge a detenere tutta quella roba, perché il terreno in cui è stoccata è a destinazione agricola e i militari hanno accertato che non è mai stata neppure avviata una procedura autorizzativa di qualunque genere. Nell’area esterna ad un capannone (anch’esso di tipo agricolo, ma utilizzato dal titolare di un’officina per stoccare in modo incontrollato rifiuti speciali e pericolosi derivanti, per lo più, dalle lavorazioni effettuate), la Gdf ha rinvenuto una grande quantità di pezzi di ricambio per auto (fra cui pneumatici fuori uso, pastiglie di freni e batterie esauste), attrezzature edili e scarti di lavorazione, vario materiale ferroso ormai arrugginito e vario materiale di plastica, veicoli e trattori fuori uso, materiali infiammabili come lubrificanti e olio esausto, alcune bombole di gas, attrezzature da lavoro agricolo in disuso, cisterne contenenti sostanze diverse, anche infiammabili, materiale di risulta e molto altro ancora. Il tutto a diretto contatto con il terreno, accumulato lì da molto tempo tanto da essere, in alcuni casi, ricoperto da una fitta vegetazione spontanea, con il rischio di sversamento nel terreno di sostanze nocive per l’ambiente ed anche di incendi. Un grave rischio di contaminazione ambientale, che i tecnici dell’Arpat, interessata al caso dagli stessi finanzieri, stanno valutando anche per una contestuale messa in sicurezza dell’area con operazioni di rimozione, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi. Il sequestro dell’area è già stato convalidato dall’autorità giudiziaria, mentre uno dei proprietari del terreno, titolare dell’officina che avrebbe materialmente prodotto i rifiuti speciali, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Siena con l’imputazione di attività di deposito e gestione di rifiuti non autorizzata. "Per il principio della presunzione di innocenza – sottolinea una nota della stessa Gdf – la colpevolezza della persona sottoposta ad indagini in relazione alla vicenda, sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna".