Pugnalato a morte, è stata una ragazza. "Voleva stuprarmi"

La giovane di 16 anni avrebbe detto di aver subìto un tentato stupro e ha ammesso il delitto

Il luogo del ritrovamento del cadavere (foto Di Pietro)

Il luogo del ritrovamento del cadavere (foto Di Pietro)

Castelnuovo Berardenga (Siena), 5 gennaio 2019 - Avrebbe reagito a un tentativo di stupro e per reazione ha afferrato un coltello da cucina e ha pugnalato a morte il suo aggressore, un cittadino marocchino di 63 anni, colpendolo alla schiena. Una ragazza minorenne, 16enne, cittadina extracomunitaria originaria dell'Africa (la nazionalità non è stata rivelata dagli inquirenti), ha confessato il delitto ai carabinieri e per questo è stata fermata con l'accusa di omicidio.

L'uomo, secondo il racconto che l'adolescente ha fornito ai carabinieri, avrebbe provato ad avvicinarsi a lei. "C'erano stati degli approcci soft nell'ultimo anno ma la ragazza mai si sarebbe immaginata che la trascinasse con violenza sul letto per violentarla", hanno spiegato i militari. Anche perchè lui "ha visto crescere la giovane": da anni la vittima condivideva con la famiglia di lei un appartamento dato in dotazione agli operai della fornace. Al momento del tentativo di stupro e dell'omicidio, secondo quanto ricostruito dai militari, il 63enne si trovava nell'abitazione con la giovane, di origini africane, e le sue sorelle minori, di 2 anni e 5 mesi. La madre della ragazza era uscita per fare spesa mentre il padre da diversi mesi si troverebbe in Francia in cerca di lavoro.

Il delitto è avvenuto ieri sera dopo le 19 nel comune di Castelnuovo Scalo, nella frazione di Asciano (Siena), in un appartamento all'interno di uno stabilimento che produce laterizi. L'abitazione è di proprietà di un'impresa di materiali di costruzioni, che l'ha adibita ad alloggio di servizio per suoi dipendenti.

Il 63enne, trovato completamente nudo, presentava numerose ferite di arma da taglio sul volto e sul busto. Le indagini subito condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri e dalla compagnia dell'Arma di Siena hanno consentito di ricostruire nel corso della notte la dinamica del delitto, individuandone la responsabile in una minorenne, che abita nello stesso stabile con i genitori, impiegati nella ditta.

Alle contestazioni dei militari sulle contraddizioni nelle ricostruzioni della ragazza, la 16enne ha infine ammesso di essere stata l'autrice del crimine, affermando di essere stata aggredita dal 63enne che aveva tentato di stuprarla. Nei confronti della ragazza, accompagnata in una casa di prima accoglienza della provincia di Firenze, è stato emesso, dalla Procura per i minorenni di Firenze, un decreto di fermo di indiziato di delitto per omicidio.