Da mesi rubano i lumini a Matteo Spariscono dal luogo della tragedia

La rabbia del padre . Andrea Della Lena: "Non è. certo per il valore ma si tratta. di un gesto meschino"

Quell’angolo, nella siepe che costeggia il marciapiede a Sant’Albino, vicino al distributore, è un luogo del cuore. Lo sanno tutti in paese, come pure a Chianciano e a Montepulciano. Perché la storia di Matteo Della Lena, brillante promessa del calcio, nel 2018 travolto e ucciso da un’auto a soli 17 anni mentre tornava a casa in motorino, ha lasciato il segno. Non solo nella famiglia che sta promuovendo iniziative affinché Matteo continui a vivere nel ricordo di chi lo amava, ma anche nei tanti amici e coetanei. Eppure c’è chi evidentemente non sa che l’angolo lungo il marciapiede non va toccato. Proprio a quell’altezza avvenne l’incidente che ha spento il sorriso di un ragazzino bravo a scuola e sempre disponibile. Lì c’è una casina in legno, messa dalla famiglia, ci sono oggetti lasciati dai compagni, dai parenti. Fiori, una coppa, un pallone. E anche tanti lumini alimentati con le pile. Questi ultimi, conferma Andrea Della Lena, padre del ragazzo, sono stati portati via più volte. "Accade da mesi", spiega dopo aver sfogato il disappunto sui social. "Non facciamo in tempo a metterli da Matteo che li rubano. Non è per il valore, figuriamoci, è per il gesto meschino", sottolinea. La mano che ha preso l’abitudine di prendere i lumini, però, ne lascia almeno uno. Ma sarebbe bene che non venissero toccati neppure gli altri. E’ un luogo del cuore, serve rispetto.

La.Valde.