Crollo demografico, addio in 10 anni Ma Siena avrà più rughe che giovani

La statistica Istat disegna il volto della città nel 2031. Saremo più longevi e con più figli, ma non basteranno

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Più longevi, ma anche molto più anziani con quasi 2mila senesi in più al di sopra dei 64 anni rispetto a oggi. E almeno 600 ragazzi e ragazze under 19 che mancheranno all’appello cancellati da un’erosione demografica delle classi più giovani lenta, ma inesorabile. È questo il ritratto demografico della Siena del 2031, un’istantanea con più punti d’ombra che di luce, scattata grazie allo strumento di previsione sperimentale messo a disposizione dall’Istat per i Comuni sopra i 20mila abitanti. Il motivo dello strumento dell’istituto statistico? Tracciare il probabile futuro della popolazione in termini di dimensione totale e componenti strutturali, basandosi sui dati raccolti al 1 gennaio 2021 e renderlo disponibile ai policy-makers. Con un’avvertenza: maneggiare con cura.

Le previsioni demografiche divengono, infatti, tanto più incerte quanto più ci si allontana dalla base di partenza, in questo caso l’anno scorso. Ma quindi che faccia avrà Siena fra 10 anni? Con più rughe e capelli bianchi, ma paradossalmente anche con più residenti. La previsione Istat infatti ipotizza a fine 2031 una popolazione di 54.565 residenti, in pratica 1.142 senesi in più rispetto a oggi. Un balzo che permetterà alla città di riacciuffare il minimo mai più toccato dal 1963 quando la popolazione scese appunto a 54mila abitanti. Da quell’anno il balzo demografico è stato praticamente costante fino ai circa 58mila residenti del 1990. Poi il crollo, tanto che in 32 anni si sono persi per strada in pratica 4mila senesi, molti dei quali si sono trasferiti nei Comuni limitrofi.

E qui arriva la prima buona notizia, nel 2031 si morirà di meno. Se i decessi nel 2021 sono stati 795 fra dieci anni, secondo la previsione dell’istituto, saranno appena 700. Mentre aumenteranno anche le nascite che passeranno da quota 306 dell’ultimo anno alle 348 del 2031. In pratica secondo le stime dell’Istat l’incremento demografico ci sarà e il tasso di natalità salirà dai 6,2 attuali ai 6,8: si faranno più figli (la media su base nazionale potrebbe passare da 1,34 a 1,59 figli per donna). I nati comunque non saranno ‘ abbastanza’ per contrastare l’invecchiamento. Le nascite rappresenteranno comunque la metà dei decessi. in pratica un senese ogni 2,6 avrà più di 64 anni contro la proporzione attuale di uno su tre. Saremo cioè più anziani e con più speranza di vita. Tutto bene quindi? Non proprio. La prima conseguenza ipotizzabile: più risorse dedicate al welfare e all’assistenza, minor forza lavoro e più individui in pensione. E quindi meno mobilità e più possibilità di raggiungere una micro-deflazione locale.

ll picco di invecchiamento previsto dall’Istat dovrebbe colpire tutta l’Italia nel quinquennio 2045-50, quando i figli del baby boom (1961-1975) passeranno dalla tarda età attiva a quella senile. Un processo che a Siena, dove fino 2020 il tasso di natalità è sceso dal 6,6 a 6,0 per mille, è già visibile nell’istantanea relativa al 2031. Fra due lustri ci sarà un aumento di over 95 (saranno quasi 100 in più rispetto a oggi) e una piccola esplosione della fascia di over 50 che complessivamente saranno più di un migliaio rispetto a oggi a scapito degli under 19enni che invece saranno almeno 600 in meno. Lo strumento dell’Istat permette anche di allargare la lente ai Comuni limitrofi come Poggibonsi e Colle Val d’Elsa. Due realtà per le quali le cose, a livello di dimensioni vano un po’ peggio. La popolazione dei tre Comuni a fine 2031 è stimata in 258.025 abitanti, 4.200 in meno di ora. Dunque se Siena cresce significa che l’emorragia di 4mila residenti sarà spalmata fra Poggibonsi e Colle. Chi vivrà, vedrà.