Credit Agricole punta su Creval Mps resta solo

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A questo punto resta solo UniCredit. Nella pista da ballo dove va in scena il valzer delle banche, il Monte dei Paschi rimane seduto al suo posto e vede gli aspiranti alleati invitare le altre alle danze. Dopo Bper e Banco Bpm che continuano a flirtare, con Carlo Cimbri di Unipol nelle vesti di Cupido, ieri è toccato al Credit Agricole Italia alzarsi a sorpresa e invitare il Credito Valtellinese alle nozze. Tentando la banca con un’offerta pubblica di acquisto volontaria e tutta in contanti per 737 milioni di euro. La mossa del gruppo francese, che in Italia ha il braccio operativo in CariParma, è amichevole e non sembra aver sollevato perplessità dalle parti del Ministero, della politica e delle autorità che regolano il settore finanziario. Eppure è un acquisto ’straniero’, un aspetto che fa riflettere anche sulle possibilità per Mps di allearsi con la ’Banque Verte’. Ormai è andata, attorno alla pista da ballo resta solo Unicredit, ma l’ad Jean Pierre Mustier, fedele al detto di Norman Mailer, è ancora convinto che "i duri non ballano".

Dalle parti del Tesoro stanno tentando di tutto per spingerlo verso la fusione con Mps. Soprattutto con la conversione di almeno 3 miliardi di euro di attività fiscali differite, una bella dote per risparmiare sulle tasse, assieme agli aumenti di capitale coperti dal Governo e alla cessione dei rischi legali che è allo studio. Da parte loro, i vertici di Rocca Salimbeni cercano strade praticabili: resta in piedi il piano ’stand alone’ del quale aveva parlato in commissione l’ad Guido Bastianini. In questi giorni ci sono diverse riunioni informali, con i consulenti di Oliver Wyman, per trovare la sintesi delle strategie possibili.